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Solo l’8% degli italiani effettuerebbe ora opere di efficientamento energetico per adeguarsi alla direttiva UE

Ricerca Changes Unipol-Ipsos: nei prossimi 12 mesi, a causa delle minori agevolazioni rispetto al passato, il 23% non ristrutturerà casa. Negli ultimi 3 anni, un italiano su cinque (21%) ha fatto lavori di efficientamento energetico e il ricorso ai bonus è stato molto diffuso (8 su 10)

martedì 4 aprile 2023 - Redazione Build News

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Nei giorni scorsi, il Parlamento europeo ha dato un primo via libera alla cosiddetta direttiva sulle case green, per l'efficienza energetica degli edifici in tutta Europa. Una decisione che ha destato molte reazioni, in attesa che la fase dei negoziati tra Istituzioni europee porti al testo definitivo. La nuova ricerca di Changes Unipol, realizzata ed elaborata da Ipsos, ha analizzato le posizioni degli italiani su questo tema e, più in generale, sullo stato dell’arte delle città italiane in materia di sostenibilità ambientale.

Due dati significativi, tra gli altri, emergono dall’indagine: ad oggi solo l’8% degli italiani sarebbe disposto a effettuare opere di efficientamento energetico per adeguarsi alla direttiva UE sulle case green. Inoltre, il 52% non è a conoscenza della classe energetica della propria abitazione, a testimonianza di come sia opportuno fornire agli italiani un quadro più completo e specifico dello stato del proprio edificio e dei vantaggi derivanti da attività di efficientamento green.

Nei prossimi 12 mesi, a causa delle minori agevolazioni rispetto al passato, il 23% non ristrutturerà casa.

La riduzione dei bonus edilizi ha avuto un impatto sulle intenzioni future degli italiani: quasi 1 italiano su 4 (23%) ritiene che nei prossimi 12 mesi non effettuerà lavori di efficientamento energetico a causa delle minori agevolazioni, mentre 1 su 3 non si farà bloccare dalla riduzione delle agevolazioni. I cittadini di Firenze (48%) e Bari (43%) risultano quelli maggiormente intenzionati a procedere con le ristrutturazioni, anche con minori agevolazioni, Torino (21%) è invece la città meno propensa.

Negli ultimi 3 anni, un italiano su cinque (21%) ha fatto lavori di efficientamento energetico e il ricorso ai bonus è stato molto diffuso (8 su 10).

Per contro, negli ultimi 3 anni, un italiano su cinque (21%) ha eseguito lavori di ristrutturazione finalizzati all’efficientamento energetico. Il dato più elevato si registra sempre a Firenze (34%), seguono Verona (29%) e Cagliari (27%). Bologna (15%) e Napoli (18%) sono state le aree metropolitane con le minori attività.

Tra chi ha effettuato ristrutturazioni o lavori, quasi l’80% è ricorso a bonus e agevolazioni, in particolare alla detrazione fiscale del 50% (34% tra chi ha fatto lavori). Seguono un 28% che ha fruito dell’Ecobonus al 65% e un 27% del Superbonus al 110%.

Oltre a un focus sull’efficientamento energetico degli edifici, la ricerca Changes Unipol ha esteso l’analisi allo stato dell’arte delle città italiane in materia di sostenibilità ambientale, dalla quale emergono alcuni interessanti aspetti.


Il giudizio degli italiani in tema di sostenibilità green ed efficienza energetica delle città non raggiunge la sufficienza.

La ricerca rileva come il giudizio degli italiani in tema di sostenibilità green ed efficienza energetica delle città della penisola sia molto severo e non raggiunga la sufficienza (5,4 il voto medio su una scala da 1 a 10). Solo il 27% esprime una valutazione positiva (almeno voto 7), ma quasi uno su due (45%) è molto critico.

Tra le città Bari (21% i voti 8-10) e Bologna (20% i voti 8-10) esprimono i punteggi più alti. Napoli e Roma sono, invece, le aree metropolitane che evidenziano le maggiori criticità, con percentuali di cittadini insoddisfatti (voti 1-5) pari, rispettivamente, al 59% e al 55%.

In questo contesto negativo, spicca un dato in controtendenza ovvero quasi un italiano su due dichiara di avere una colonnina di ricarica per veicoli elettrici entro 2 km dalla propria abitazione o luogo di lavoro/studio. Le città più virtuose sono Bologna, Roma e Milano, in cui la quota sale al 62%.

Solo il 20% di chi abita nelle aree metropolitane è molto soddisfatto della qualità dell’aria, a fronte di un 30% di media nazionale.

Solo 1 italiano su 5, tra quelli che abitano nelle aree metropolitane è molto soddisfatto della qualità dell’aria, a fronte di una media nazionale pari al 30%. Solo a Cagliari la situazione è più positiva e quasi un cittadino su due è molto soddisfatto (48% i voti 8-10). Le città in cui l’aria è percepita con qualità più bassa sono Roma (51% dei voti 1-5) e Milano (50% dei voti 1-5).

Lo studio evidenzia, inoltre, come tra gli italiani sia diffusa la percezione di un peggioramento della qualità dell’aria negli ultimi due anni (34%), particolarmente nell’area metropolitana di Torino (-50 il delta tra peggiorata e migliorata) e a Verona (-32).

Contenuta anche la soddisfazione per la quantità di aree verdi urbane: nelle aree metropolitane solo un cittadino su quattro (26%) si dichiara molto soddisfatto ed è Napoli la città che manifesta il maggior scontento su questo aspetto (52% gli insoddisfatti). I giudizi più positivi si registrano tra gli abitanti dell’area di Cagliari (47% i molto soddisfatti), ma buoni giudizi si registrano anche a Torino e Bologna (rispettivamente 39% e 38%).

7 italiani su 10 sono favorevoli ad un incremento delle aree pedonali e il grado di accordo è elevato e trasversale nelle diverse aree metropolitane.

L’osservatorio non si limita ad analizzare lo stato dell’arte, ma esamina anche quali, secondo l’opinione degli italiani, siano le soluzioni da implementare per migliorare la sostenibilità green delle città. In tal senso 7 italiani su 10 sono favorevoli ad un incremento delle aree pedonali e il grado di accordo è elevato e trasversale nelle diverse aree metropolitane. In particolare, è molto favorevole più di 1 cittadino su 3 a Verona e Firenze. Tra le generazioni, il grado di accordo è direttamente proporzionale all’età: sono, infatti, i Boomers (57-74 anni) a registrare la quota più elevata di molto favorevoli, pari a quasi 4 su 10.

Gli italiani, per il prossimo futuro, sono maggiormente orientati (58%) a privilegiare gli spostamenti in auto a scapito della mobilità leggera e sostenibile.


Gli italiani, nonostante il giudizio negativo in tema di qualità dell’aria, in riferimento al prossimo futuro rivelano un maggior orientamento a privilegiare le esigenze dei singoli cittadini nella mobilità (58%), facilitando gli spostamenti in auto per esigenze lavorative, di studio o personali, a scapito della mobilità leggera e sostenibile. In particolare, questo orientamento si rafforza tra gli abitanti delle aree metropolitane di Torino (67%) e Roma (65%). A sorpresa, tra le generazioni, sono i giovani della Generazione Z (16-26 anni) a indicare maggiormente come prioritario, in tema di mobilità, la possibilità di agevolare le esigenze dei singoli (61%).

L’ipotesi delle «città a 30 km/h» è molto divisiva e spacca quasi a metà la popolazione, ma vede più favorevoli (53%) che contrari (39%).

Dai dati emerge come l’ipotesi delle «città a 30 km/h» risulti molto divisiva e spacchi quasi a metà la popolazione, ma registrando più favorevoli (53%) che contrari (39%). A livello territoriale, a Milano si riscontrano le maggiori resistenze e criticità: 1 cittadino su 2 è contrario e teme più complicazioni e problemi che benefici, un aumento dell’inquinamento e il rallentamento negli spostamenti, con conseguenti complessità diffuse. Le città più propense appartengono al Sud Italia: al primo posto Napoli (66%), seguita da Bari (61%) e Cagliari (59%).


Nota: L’indagine è stata realizzata presso un campione rappresentativo della popolazione nazionale di età 16-74 anni (oltre 44 milioni di individui) e dei residenti nelle principali Aree Metropolitane (oltre 13 milioni di individui), secondo genere, età, area geografica, ampiezza centro, titolo di studio, tenore di vita, professione e nucleo familiare. Sono state realizzate 1.720 interviste, condotte mediante metodo CAWI (Computer Assisted Web Interviewing: metodologia di raccolta dati che si basa sulla compilazione di un questionario via web).

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