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Sostanze pericolose nei luoghi di lavoro: in Italia la Campagna europea 2018-2019 di Eu-Osha

Promossa dall’Agenzia europea per la sicurezza e la salute sul lavoro, è coordinata in Italia dall’Inail, in qualità di Focal Point Italia

lunedì 14 maggio 2018 - Redazione Build News

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Sensibilizzare l’opinione pubblica sui rischi derivanti dalle sostanze pericolose presenti negli ambienti di lavoro. Promuovere un’adeguata cultura della prevenzione per contribuire a eliminare i rischi o a gestirli in modo efficace. Migliorare la comprensione dei rischi connessi agli agenti cancerogeni. Individuare i gruppi di lavoratori più vulnerabili. Fornire informazioni sugli sviluppi di politiche e sulla legislazione di riferimento. Sono gli obiettivi fondamentali della nuova Campagna europea 2018-2019 “Salute e sicurezza negli ambienti di lavoro in presenza di sostanze pericolose”, promossa dall’Agenzia europea per la sicurezza e la salute sul lavoro (Eu-Osha).

All’evento di lancio ufficiale della campagna in Italia, che si è tenuto martedì 8 maggio nell’Auditorium della Direzione generale Inail a Roma, hanno partecipato il presidente dell’Istituto, Massimo De Felice, e il direttore generale, Giuseppe Lucibello. I contenuti principali della campagna sono stati illustrati da Ester Rotoli, direttore centrale Prevenzione dell’Istituto e manager del Focal Point Italia di Eu-Osha. Nella prima sessione, dedicata alla Campagna europea, è stato presentato un quadro generale sulle sostanze pericolose, a livello internazionale e italiano, sia in termini di normativa che di strumenti di supporto a una corretta valutazione dei rischi, con i contributi di Rosa Draisci, direttore del Centro nazionale sostanze chimiche, prodotti cosmetici e protezione del consumatore dell’Istituto Superiore di Sanità, e di Maurizio Colombo, membro del Chemical Working Party dell’Advisory Committee on Safety and Health at work della Commissione europea. È seguita una tavola rotonda, alla quale hanno preso parte rappresentanti istituzionali, delle organizzazioni sindacali e datoriali e dell’Anmil. Un’opportunità per riflettere su indirizzi e azioni condivise per una graduale riduzione dei rischi da esposizione alle sostanze pericolose, in particolare a quelle cancerogene, senza tralasciare un’analisi delle nuove trasformazioni del mondo del lavoro.

ROTOLI: “LA CONSAPEVOLEZZA DEI RISCHI NON È MOLTO ALTA”. “Molti lavoratori sono esposti a sostanze pericolose e spesso le grandi aziende utilizzano più di 1000 prodotti chimici diversi – ha spiegato Ester Rotoli nel corso della sua presentazione – Nel 38% delle imprese europee, secondo la ricerca Esener 2 di Eu-Osha, sono presenti sostanze chimiche o biologiche, con prevalenza di sostanze pericolose in agricoltura (62%), industria manifatturiera (52%) ed edilizia (51%). Le sostanze pericolose possono generare gravi problemi di salute e a lungo termine, rischi per la sicurezza come incendi, esplosioni e soffocamento, oltre a costi notevoli per le imprese in termini di misure di protezione. La consapevolezza dei rischi connessi all’utilizzo delle sostanze pericolose non è molto alta”.

DALLE RETI DI COLLABORAZIONE INTERISTITUZIONALE UN VALORE AGGIUNTO. In questo scenario, si rende necessaria una corretta gestione delle sostanze pericolose, ha proseguito Rotoli, attraverso vari strumenti: cultura della prevenzione, normativa adeguata, valutazione dei rischi, misure di prevenzione e protezione, maggiore informazione e formazione ai lavoratori, buone pratiche. Dopo aver ricordato le principali iniziative in atto a livello internazionale, il direttore centrale Prevenzione dell’Inail ha richiamato il ruolo della pubblica amministrazione in Italia e il valore aggiunto costituito dalle reti di collaborazione interistituzionale, in particolare in riferimento al regolamento Reach e al Piano nazionale di Prevenzione, e ha citato un interessante progetto Inail-Echa in corso, l’indagine pilota tra le imprese italiane sull’utilizzo a valle delle schede di sicurezza, in collaborazione con Federchimica e le principali associazioni industriali del legno, del tessile, della carta, del conciario e della gomma-plastica.

DE FELICE: “INIZIATIVA NEL SEGNO DELLA CONCRETEZZA, IN GRADO DI SUGGERIRE SOLUZIONI INNOVATIVE”. Per il presidente dell’Inail, Massimo De Felice, “è molto importante la metodologia adoperata dalla Campagna. Capita spesso di sentir dire dell’importanza di fare prevenzione. Quello che a volte manca è la concretezza degli indirizzi e del coordinamento, anche a livello internazionale. Le attività che vengono illustrate oggi vanno sotto il segno della concretezza. Un esempio viene proprio dalla valutazione del rischio da esposizione alle sostanze pericolose, che rispetti la gerarchia delle misure di prevenzione e protezione da mettere in campo. Nella campagna si fa riferimento a STOP, un acronimo che va nella direzione di un procedimento euristico nel comportamento risolutivo, dove S (Substitution) è per la sostituzione delle sostanze pericolose, T (Technological) e O (Organisational solutions) indicano l’utilizzo di misure tecnologiche e organizzative alternative e P (Protection) punta alla protezione personale diretta”.

LUCIBELLO: “LAVORARE INSIEME E FARE SQUADRA PER UN APPROCCIO VINCENTE NELLA SICUREZZA SUL LAVORO”. “Credo che l’approccio tracciato oggi sia quello giusto – ha affermato il direttore generale dell’Istituto, Giuseppe Lucibello – L’avvio della Campagna europea sulle sostanze pericolose è un’iniziativa che deve vederci tutti impegnati in una ricerca di sintesi fra norme innovative e all’avanguardia e momenti sanzionatori, sotto l’egida di un controllo della sicurezza reale. Occorre lavorare insieme, andando a vedere quanto realizzato finora. Le istituzioni devono dimostrare di fare squadra perché è questo l’approccio vincente. La linea della sicurezza è quella di una ricerca sostanziale, basata su poche cose da fare e su alcune priorità di fondo. La Campagna che lanciamo oggi in Italia avrà effetti se riuscirà a produrre qualcosa di nuovo”.

DAL PANEL LE ASPETTATIVE E LE PROPOSTE DI ISTITUZIONI E PARTI SOCIALI. Nella tavola rotonda, moderata dal vicario della Direzione centrale prevenzione, Tommaso De Nicola, sono state poste ai partecipanti due domande: se il contesto normativo attuale, con particolare riferimento al rischio cancerogeno e alle mutate trasformazioni tecnologiche, organizzative e contrattuali del lavoro sia sufficiente ad assicurare livelli adeguati di salute e sicurezza, e quali iniziative siano da porre in essere per garantire prevenzione contro i rischi da sostanze pericolose. Le risposte del panel sono state pressoché unanimi nel riconoscere che l’Italia possiede un quadro normativo in linea con gli standard più avanzati, con una legislazione compiuta e sviluppata. Il nostro Paese risulta essere in prima linea nell’attuazione di norme e direttive europee. Quello che va potenziato è il rapporto con il territorio, con le imprese e con i lavoratori, in termini anche di strumenti di supporto e buone pratiche, la sinergia tra le istituzioni. Servono un collegamento maggiore tra la sicurezza e la salute sul lavoro e le tematiche relative all’ambiente e alla società, una semplificazione efficace delle norme di settore, formazione e informazione più efficaci.

I PREMI PER LE BUONE PRATICHE COME ESEMPI VIRTUOSI DI GESTIONE DEI RISCHI DA SOSTANZE PERICOLOSE. La Campagna europea è accompagnata da un concorso di buone pratiche che mira a raccogliere e diffondere i migliori esempi di corretta gestione delle sostanze pericolose nei luoghi di lavoro in Europa. Possono candidarsi imprese individuali, enti e organismi di formazione e istruzione, organizzazioni dei datori di lavoro, associazioni di categoria, sindacali e non governative, servizi territoriali per la prevenzione, partner ufficiali della campagna. Il termine per la presentazione delle candidature è fissato al 15 gennaio 2019. Tutte le informazioni sul concorso, come sui contenuti e sulle iniziative della Campagna, sono disponibili sul sito dell’Agenzia europea e sul portale dell’Inail.

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