di Franco Metta
Meno di 24 ore dopo la conversione in legge del primo decreto Sostegni (varato in Cdm lo scorso 22 marzo), il Consiglio dei ministri ha approvato ieri il decreto Sostegni bis, per l’occasione rinominato Decreto Imprese, Lavoro, Giovani, Salute. Il decreto interviene con uno stanziamento di circa 40 miliardi di euro, a valere sullo scostamento di bilancio già autorizzato dal Parlamento, una cifra superiore a quella del precedente che si aggirava intorno ai 34 miliardi.
Di questi oltre 15 miliardi sono destinati al sostegno alle imprese, all’economia e abbattimento dei costi fissi; 9 miliardi per l’accesso al credito e alla liquidità delle imprese; 2,8 miliardi per continuare a sostenere e rafforzare il sistema sanitario e la risposta alla pandemia; 4,2 miliardi per il proseguimento delle azioni a tutela delle lavoratrici e dei lavoratori, delle persone in difficoltà economica e delle famiglie e per l’introduzione di nuove misure volte ad accompagnare il mercato del lavoro nella fase di uscita dalla crisi pandemica; 1,9 miliardi per misure finalizzate a sostenere gli Enti territoriali e le autonomie; 1,4 miliardi per i giovani, il sistema scolastico e la ricerca di base.
Ulteriori risorse sono state stanziate per sostenere attività economiche di settori specifici colpiti dalla pandemia, ad esempio i trasporti, la cultura, lo spettacolo e l’agricoltura. Per esempio per il settore aeroportuale e gli operatori nazionali sono previsti 400 milioni. Si incrementa di 200 milioni per l’anno 2021 il Fondo per il sostegno alle grandi imprese in difficoltà finanziaria.
Contributo a fondo perduto per altre 370 mila imprese
Una parte degli oltre 15 miliardi stanziati per sostegno alle imprese, all’economia e abbattimento dei costi fissi andrà a circa 370 mila imprese che non hanno potuto beneficiare della prima tornata. Questo per effetto della seconda componente, quella basata sul calo medio mensile del fatturato nel periodo compreso tra il primo aprile 2020 e il 31 marzo 2021. E della terza componente, ovvero il conguaglio “perequativo” basato sui dati di bilancio consuntivi previsto per fine anno e fortemente voluto dal ministro Giancarlo Giorgetti, che potrebbe far rientrare tra i beneficiari quelle imprese che hanno subito un colpo superiore a quello semplicemente fotografato dal volume d’affari. Il contributo verrà assegnato sulla base del peggioramento del risultato economico d’esercizio e terrà conto dei ristori e sostegni già percepiti nel 2020 e nel 2021.
Su questa ultima misura pende la spada di Damocle dell’autorizzazione europea, dal momento che il temporary framework, cioè gli aiuti di Stato, ad oggi sono autorizzati solo per le realtà che hanno subito una perdita di almeno il 30%. Inoltre costringerà coloro che intendono avvalersene a presentare anzitempo la dichiarazione, entro il 10 settembre anziché al canonico 30 novembre. E nel merito occorrerà attendere anche il provvedimento attuativo che stabilisce le modalità di calcolo.
100 milioni ad Alitalia
Al fine di scongiurare il rischio di interruzione del servizio di trasporto aereo di linea di passeggeri, nel decreto viene concesso, per l’anno 2021, ad Alitalia - Società Aerea Italiana S.p.A. in amministrazione straordinaria un finanziamento a titolo oneroso non superiore a 100 milioni e della durata massima di sei mesi, da utilizzare per la continuità operativa e gestionale.