La sostenibilità ambientale delle costruzioni è uno dei temi più significativi degli ultimi anni. Su questo argomento il mondo della normazione è da sempre molto attivo e in tempi recenti – nel 2015 prima e nel 2019 poi – il quadro si era arricchito di una prassi di riferimento: la UNI/PdR 13, frutto della collaborazione tra UNI e ITACA, Istituto per l’Innovazione e la Trasparenza degli Appalti e Compatibilità Ambientale.
Il documento, articolato in tre sezioni, si è posto l’obiettivo di fornire indicazioni sulla performance globale di un edificio, assegnando un punteggio indicativo del livello di sostenibilità ambientale, diventando così un utile strumento per il progettista, di controllo e di indirizzo per la pubblica amministrazione e di supporto alle scelte per committenti, gestori e consumatori.
Ora si pone la necessità di adeguare ulteriormente lo strumento alle novità relative alla normativa tecnica nonché all’aggiornamento dei Criteri Ambientali Minimi (CAM) per l’affidamento di servizi di progettazione e lavori per la nuova costruzione, ristrutturazione e manutenzione di edifici pubblici emanati con una serie di decreti, di cui il più recente è il DM 23 giugno 2022.
Già la versione del 2019 “traduceva” in forma di prassi il consolidato Protocollo ITACA come strumento di riferimento per stazioni appaltanti e operatori economici. Ora, il richiamo del Protocollo ITACA nel citato DM 23 giugno 2022 quale strumento (rating systems) per la dimostrazione della conformità del progetto e dei requisiti del progettista ai Criteri Ambientali Minimi pone d’urgenza il tema di un adeguato aggiornamento della prassi di riferimento.
La prassi di riferimento sugli strumenti operativi per la valutazione della sostenibilità ambientale nelle costruzioni, come nelle edizioni precedenti, si articola in tre sezioni:
- UNI/PdR 13.0:2023 “Inquadramento generale e principi metodologici
- UNI/PdR 13.1:2023 “Edifici residenziali”
- UNI/PdR 13.2:2023 “Edifici non residenziali”
La sezione 0 illustra l’inquadramento generale e i principi metodologici e procedurali che sottendono al sistema di analisi multicriteria per la valutazione della sostenibilità ambientale degli edifici, ai fini della loro classificazione attraverso l’attribuzione di un punteggio di prestazione.
La sezione 1 specifica i criteri sui quali si fonda il sistema di analisi multicriteria per la valutazione della sostenibilità ambientale degli edifici residenziali, mentre la sezione 2 è dedicata agli edifici non residenziali. In entrambi i casi la nuova edizione fornisce una tabella di comparazione che evidenzia gli aggiornamenti introdotti rispetto all’edizione del 2019 per facilitarne la consultazione.
Tra questi si segnala l’introduzione del criterio B.3.7 “Adattabilità per usi futuri”, per i soli edifici per uffici che tiene conto delle indicazioni del set di indicatori europei Level(s) e la modifica di altri criteri tra i quali le B.1.7., B.2.2 e B.2.3 sulle scale di prestazione dell’energia primaria globale non rinnovabile, l’energia rinnovabile per usi termici e quella prodotta nel sito per usi elettrici e la B.3.8 sulle certificazioni ammissibili per i materiali.
La prassi di riferimento, nelle sue tre sezioni, è ora disponibile in consultazione pubblica fino al 25 giugno 2023.