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Sostenibilità, approvato il Protocollo ITACA per le aree urbane

Il nuovo protocollo, rivolto ai pianificatori degli enti pubblici e agli operatori coinvolti nello sviluppo o nella trasformazione di aree urbane, è in grado di misurare il livello di sostenibilità energetica e ambientale degli interventi dall’isolato alla città

venerdì 13 gennaio 2017 - Redazione Build News

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Nella seduta del 21 dicembre 2016 il Consiglio Direttivo di Itaca (Istituto per l'innovazione e trasparenza degli appalti e la compatibilità ambientale) ha approvato il Protocollo Itaca per la valutazione della sostenibilità ambientale a Scala Urbana. Il nuovo Protocollo, definito nell’ambito di uno specifico gruppo di lavoro interregionale, è stato realizzato sulla base di un apposito Accordo sottoscritto tra Itaca e la Regione Toscana a cui è stato anche attribuito l’affidamento delle funzioni di coordinamento dell'attività di progetto.

L'obiettivo del Protocollo Itaca è formulare un giudizio sintetico sulla performance globale di un insediamento urbano, assegnando un punteggio. A differenza della metodologia utilizzata nei Protocolli Itaca per gli edifici, nel Protocollo per le aree urbane, in cui sono prevalenti aspetti strettamente relazionati ai sistemi normativi e pianificatori regionali e comunali, risultava estremamente complesso individuare benchmark validi per tutte le realtà urbane del territorio nazionale. La complessità e la diversità dei caratteri e delle problematiche dei centri urbani nel territorio nazionale ha suggerito di affrontare il lavoro di taratura degli indicatori in un secondo momento, vale a dire ad una ulteriore fase di approfondimento e sperimentazione che richiederà un maggiore impegno delle Regioni e degli enti locali interessati. Gli interventi volti alla riqualificazione della città implicano il superamento dei soli aspetti legati al recupero edilizio di singole parti della città o della loro messa in valore immobiliare. Tali processi infatti impongono un ripensamento complessivo in quanto implicano, oltre ai necessari interventi di recupero edilizio e funzionale delle parti degradate ed obsolete di città, una serie di altri elementi legati al concetto di sostenibilità che vanno dal miglioramento energetico ed ambientale dell’organismo urbano, alla qualità degli spazi pubblici, alle connessioni ecologiche, alla sicurezza, alla accessibilità materiale ed immateriale, al sistema della mobilità pubblica, alla flessibilità degli spazi, alla complessità funzionale e alla capacità di rispondere alla domanda sempre crescente di integrazione sociale.

STRUMENTO TRANSCALARE DI VALUTAZIONE. Ne discende che il concetto di sostenibilità sia sempre più da considerarsi come un insieme complesso di “qualità” in grado di rispondere ai bisogni, altrettanto complessi e compositi, dei cittadini. La complessità dei temi propri della rigenerazione urbana richiede che i soggetti pubblici giochino un ruolo forte nel governo di questi processi, in modo da rappresentare il necessario elemento di raccordo tra le politiche di livello nazionale e la loro attuazione alla scala degli enti locali. Questo richiede un forte impegno rivolto da un lato alla costruzione di modelli e pratiche di governance, attraverso il coinvolgimento delle amministrazioni comunali, dei diversi settori, delle categorie interessate, dei cittadini nelle decisioni sullo sviluppo futuro in termini di spazio, tematiche e tempi, dall’altro alla definizione di regole e indirizzi che orientino gli interventi di rigenerazione alla massima qualità. Infatti a fronte della scarsa quantità di risorse pubbliche a disposizione diventa necessario per il decisore pubblico poter disporre di strumenti capaci di valutare/orientare la sostenibilità dei programmi di rigenerazione urbana attraverso un insieme di indicatori riferibili a tutti quegli aspetti che possono concorrere a definire la qualità urbana nel modo più ampio possibile.

Il progetto si è posto l’obiettivo di sviluppare uno strumento transcalare di valutazione in grado di misurare il livello di sostenibilità degli interventi in ambito urbano: dall’isolato alla città, rivolto sia ai pianificatori degli enti pubblici, sia agli operatori coinvolti nello sviluppo o nella trasformazione di aree urbane. In particolare, può essere impiegato:

− in fase di progetto, per definire le prestazioni di riferimento e come strumento si supporto alla decisione;

− per verificare in fase di realizzazione delle opere il raggiungimento degli obiettivi di sostenibilità prefissati;

− per monitorare in fase di esercizio il livello di sostenibilità raggiunto e operativo.

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