Venerdi 18 ottobre è stata presentata la nuova indagine del Centro Studi Cortexa in una Conferenza dal titolo «I progettisti italiani e la sostenibilità: prospettive, aspettative e bisogni». Cortexa, impegnata dal 2007 nella promozione di una cultura del costruire sostenibile e del Sistema a Cappotto di qualità, ha chiesto a 700 progettisti italiani, mediante il proprio Centro Studi, di partecipare a un’indagine volta a comprendere prospettive, aspettative e bisogni dei progettisti per rendere la sostenibilità in edilizia realtà. L’indagine si innesta in un più ampio progetto di Cortexa, ETICS for -55%, finalizzato a rendere sempre più tangibile il contributo del Sistema a Cappotto per la sostenibilità in edilizia.
Professione e esperienza degli intervistati
Il 90% dei partecipanti, provenienti per lo più dal Nord Italia (66%) sono ingegneri, architetti e geometri che hanno maturato una significativa esperienza in interventi di riqualificazione energetica degli edifici, con il coinvolgimento del Sistema a Cappotto. Più del 40% dei partecipanti ha realizzato oltre 10 interventi di questa natura. I principali interventi di riqualificazione energetica riguardano gli edifici residenziali esistenti: il 55% degli intervistati si è occupato della riqualificazione di abitazioni indipendenti e il 27% di condomini.
Il progettista e i committenti
L’indagine di Cortexa ha esplorato anche il mondo dei committenti, mediante il punto di vista dei progettisti, questi i dati emersi:
- Per il 72% dei progettisti la disponibilità di incentivi fiscali è determinante affinché i committenti procedano con gli interventi di riqualificazione. La mancanza di incentivi influisce moltissimo sulla decisione di riqualificare nel Centro Italia (73%), Isole (70%) e Sud Italia (59%). Meno al Nord.
- Oltre il 60% dei committenti è scarsamente informato sulla Direttiva “Case Green”, mentre oltre il 30% non ne sa nulla. Il 70% dei progettisti ritiene invece che i committenti siano ben informati sugli incentivi fiscali in vigore.
- La misura di efficientamento energetico dell’edificio più proposta dai progettisti ai committenti è l’efficientamento dell’involucro edilizio mediante Sistema a Cappotto (88,15%): è finalmente passato il concetto che senza prima rendere efficiente l’involucro non è sensato investire, ad esempio, in fonti alternative di energia. L’unica energia realmente sostenibile è quella risparmiata.
- Il Sistema a Cappotto viene scelto dai committenti prevalentemente per migliorare il comfort della propria abitazione (30% delle risposte) a differenza di quanto era emerso in un precedente sondaggio Cortexa del 2022, in base al quale il Sistema a Cappotto veniva scelto prevalentemente per raggiungere i requisiti di accesso agli incentivi fiscali o per ridurre i costi in bolletta. L’aumento delle temperature negli ultimi anni ha evidenziato l’esigenza di proteggere le abitazioni anche dal caldo, per ottenere comfort abitativo senza un incremento drastico dei costi per il raffrescamento. Nel sondaggio 2024 questo dato è particolarmente rilevante al Sud, nelle Isole e al Centro (rispettivamente 38%, 36% e 30%) rispetto al Nord (28%), dove la motivazione di scelta principale è il risparmio in bolletta.
Sistema a cappotto per un'elevata capacità termica
Le pareti di un edificio isolate con Sistema a Cappotto acquisiscono un’elevata capacità termica, che consente di mantenere stabile la temperatura interna, riducendo il fabbisogno di raffreddamento degli edifici in estate e nei climi caldi.
- La principale obiezione del committente nella scelta del Sistema a Cappotto, secondo il progettista, è il costo elevato (44%): si tratta di una percezione errata. Secondo i dati ufficiali di ENEA relativi agli interventi incentivati con Ecobonus, la coibentazione dell’involucro dell’edificio è la misura più efficace: garantisce un elevatissimo risparmio energetico al più basso costo per kW/h di energia risparmiata. Tuttavia, per via della complessità dell’intervento in facciata, la coibentazione dell’involucro è meno praticata ed è meritevole, per essere praticata su larga scala, di un supporto fiscale adeguato.
Progettista: il Sistema a Cappotto, la sostenibilità in edilizia e la Direttiva “Case Green”
- Oltre il 70% dei progettisti si dichiara poco informato sui contenuti della direttiva europea EPBD (detta anche Direttiva “Case Green”), che viene ritenuta importante dal 71% e fondamentale dal 20% di loro per migliorare la sostenibilità del patrimonio immobiliare.
- I progettisti ravvisano nella mancanza di incentivi a lungo termine (80%) e di imprese formate, esperte e certificate (45%) i maggiori ostacoli all’implementazione della direttiva europea sull’efficienza e prestazione energetica degli edifici.
- Per il 76% dei progettisti il Sistema a Cappotto è determinante per raggiungere gli obiettivi previsti dalla direttiva europea “Case Green”, in quanto è la misura chiave per ridurre gli sprechi di energia dell’edificio.
- Tuttavia, il 73% dichiara che non è sufficiente scegliere un “cappotto qualunque”, bensì un Sistema dotato di tutte le certificazioni necessarie, come raccomandato da Cortexa sin dal 2007: kit fornito da un unico produttore, dotato di ETA e marcatura CE, progettato e posato a regola d’arte.
- Per il 70% dei progettisti la certificazione «Casa Clima» è il principale protocollo che determina la sostenibilità di un edificio. Cortexa ravvisa anche in questa informazione una significativa evoluzione del mercato. Il protocollo Casa Clima è infatti quello che più di tutti si occupa di garantire non solo la corretta scelta e progettazione del Sistema a Cappotto, bensì ne verifica anche la corretta esecuzione. Vale a dire che gli attori della filiera edile stanno chiedendo certezze e qualità per tutto il processo di progettazione, costruzione e riqualificazione.
- Il 41% dei progettisti richiede un supporto formativo e consulenziale sulla progettazione del Sistema a Cappotto da parte dei produttori, a sottolineare ulteriormente l’esigenza di essere messi nelle condizioni di progettare ed eseguire lavori a regola d’arte.
- Per il 54% è fondamentale avere più chiarezza sulle soluzioni incentivabili che consentono un reale risparmio energetico. Questo dato è molto importante e fa riferimento a tutti i materiali edili che si propongono come isolanti ma non lo sono: questi materiali “miracolosi” non sono una reale alternativa all’Isolamento Termico a Cappotto e, in virtù delle loro scarse prestazioni, non dovrebbero rientrare negli interventi che beneficiano degli incentivi fiscali.
- Il 57% dei progettisti vorrebbe potere accedere a liste di imprese esperte e formate. Attualmente, i posatori di Sistemi a Cappotto con competenze volontariamente certificate secondo la norma UNI 11716 sono circa 6.000 (-33% rispetto a giugno 2022). Questo calo è legato alla riduzione degli incentivi fiscali e non lascia ben sperare sulla qualità di una eventuale massiccia ripartenza degli interventi di riqualificazione legati alla “Direttiva Case Green”.
- Per l’85% dei progettisti i committenti interpretano la sostenibilità in edilizia come la riduzione dei consumi energetici degli edifici. Ancora una volta, il dato conferma che è passato il concetto chiave di efficientamento: inutile investire su qualsiasi altra misura, se prima non vengono eliminati gli sprechi di energia degli edifici.
La lettura dei risultati del sondaggio da parte del Centro Studi Cortexa
“Desidero in primo luogo ringraziare i 700 progettisti che hanno dedicato il loro tempo alla partecipazione alla più grande indagine condotta sino a oggi in Italia sul tema della sostenibilità in edilizia dal punto di vista del progettista”, afferma Stefano Deri, Presidente di Cortexa.
“Dall’indagine emerge un cambiamento profondo e positivo nella percezione del ruolo della qualità dei sistemi da costruzione, della loro corretta progettazione e posa in opera. I progettisti chiedono certificazioni ufficiali dei sistemi, imprese dalle competenze certificate, l’identificazione da parte del Governo delle priorità anche nella scelta di incentivare esclusivamente soluzioni in grado di fornire un contributo certo alla riduzione di consumi ed emissioni, quale il Sistema a Cappotto”, continua Deri. “Noi lavoriamo dal 2007 alla diffusione di una cultura del costruire sostenibile e delle riqualificazioni integrate, dove il Sistema a Cappotto gioca un ruolo chiave, in quanto in grado di eliminare e prevenire i principali sprechi di energia dell’edificio".
La collaborazione di Cortexa allo sviluppo delle norme UNI
"Come Cortexa abbiamo fortemente voluto e collaborato allo sviluppo delle norme UNI/TR 11715 per la progettazione e posa del Sistema a Cappotto, interamente basata sul Manuale Cortexa, e UNI 11716 e per la certificazione delle competenze dei posatori di cappotto. Dal 2007 promuoviamo il Sistema a Cappotto di qualità, fornito come kit da un unico produttore, dotato di ETA e marcatura CE. Perché la Direttiva “Case Green” diventi realtà e porti dei benefici reali ai cittadini e allo Stato, chiediamo, assieme ai progettisti, qualità e rigore: che le norme per la progettazione e la posa, la certificazione delle competenze e il Sistema a Cappotto certificato come kit diventino requisiti indispensabili per accedere agli incentivi fiscali. Concludo sottolineando che non possiamo aspettarci che la transizione energetica e il raggiungimento degli obiettivi della Direttiva Case Green siano a carico dei privati cittadini, soprattutto dei meno abbienti. È necessario un piano di sviluppo e di incentivazione chiaro, per la stesura del quale ci mettiamo a completa disposizione con le nostre competenze”, conclude Stefano Deri.