“Dopo un'approfondita fase istruttoria, per le prime 9 società su più di cento si sono conclusi i procedimenti prescrittivi per la vicenda delle condotte anomale del 2016, tenute dagli operatori dell'offerta e della domanda nei mercati all'ingrosso dell'elettricità, in particolare nel bilanciamento. Le altre chiusure di procedimento seguiranno a breve.”
Lo ha comunicato ieri l'Autorità per l'energia, spiegando che “a carico delle società oggetto di questi primi provvedimenti sono stati riconosciuti comportamenti non diligenti nelle strategie di programmazione sui mercati e, come già previsto nella stessa delibera di avvio dei procedimenti, le medesime società dovranno restituire a Terna gli importi corrispondenti al beneficio indebito conseguito, importi che poi andranno a riduzione certa e definitiva delle tariffe (uplift), a beneficio della generalità dei clienti. La quantificazione esatta degli importi dovrà essere effettuata da Terna in base ai criteri fissati dall'Autorità, nel rispetto del contraddittorio con gli operatori e coerentemente a quanto prospettato nelle risultanze istruttorie. Entro 30 giorni le società infatti potranno presentare ulteriori elementi utili alla quantificazione, che verranno poi valutati dall'Autorità. Le partite economiche dovranno comunque essere regolate da Terna entro l'agosto 2017. L'Autorità, inoltre, concluderà a breve le valutazioni relative all'avvio di procedimenti sanzionatori a carico di questi operatori per violazione della regolazione”.
Nel comunicato l'Aeegsi spiega che “le evidenze emerse nell'ambito dell'istruttoria svolta per le 9 società oggetto di questi primi provvedimenti mostrano che nei primi sette mesi del 2016 gli operatori coinvolti sono incorsi in sbilanciamenti significativi con valori percentuali, in alcuni mesi consecutivi e in alcune zone, spesso ampiamente superiori all'energia prelevata, condotta reiterata per gran parte del periodo in esame. Errori che per dimensioni e frequenza di accadimento sono del tutto contrastanti con la diligenza e la perizia richieste a un operatore professionale ed esperto quale deve essere l'utente del dispacciamento. Da programmazioni così macroscopicamente sbilanciate (per quantitativi e durata) le società hanno quindi conseguito un beneficio economico che non ci sarebbe stato se la programmazione avesse rispettato i previsti criteri di diligenza e perizia. Viene quindi ora ordinato di restituire gli importi quantificati come quota indebitamente trattenuta, da riattribuire a beneficio dell'utenza finale”.
Nelle prossime settimane “verranno conclusi tutti i procedimenti avviati con la deliberazione 342/2016, dei quali via via si darà conto, e che a dicembre scorso ha visto una prima fase di chiusura di 12 provvedimenti prescrittivi, tra i circa 100 operatori coinvolti, per i quali non si è riscontrata causa di restituzione. La pubblicazione dei nominativi delle società a cui è riferita ogni deliberazione, per la rilevanza degli elementi trattati e a salvaguardia degli stessi procedimenti, viene differita all'avvio dei relativi provvedimenti sanzionatori e comunque non oltre la chiusura di tutti i procedimenti”.
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