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Spese di investimento delle imprese, contestati da Aeegsi e GdF 60 MLN di costi in tariffa nel 2015

Nel 2015 è stato registrato, specie tra gli operatori di minore dimensione della distribuzione gas, un numero crescente di inadempimenti alle norme sulla sicurezza

venerdì 26 febbraio 2016 - Redazione Build News

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Circa 60 milioni di euro dichiarati per il calcolo delle tariffe contestati alle imprese nel 2015, perché non legati all’erogazione del servizio.

È il principale tra i risultati della collaborazione tra l’Autorità per l’energia e il Nucleo Speciale per l’Energia e il Sistema Idrico della Guardia di Finanza, illustrati ieri dal Presidente dell’AEEGSI Ing. Guido Bortoni e dal Generale C.A. Luciano Carta durante l’annuale incontro tra i vertici dell’Autorità e il Comando dei Reparti Speciali della Guardia di Finanza, nel corso del quale è stato presentato anche il nuovo piano di ispezioni e controlli tecnici previsti per il 2016.

Nel 2015 i controlli congiunti sui costi degli investimenti dichiarati ai fini tariffari hanno consentito di contestare alle imprese elementi non ritenuti riconoscibili per oltre 55 milioni di euro, a cui si aggiungono sanzioni per circa 5 milioni di euro per il mancato rispetto della regolazione dell’Autorità.

Le attività di controllo si sono concentrate sulla verifica delle spese di investimento dichiarate dalle imprese, sia con sopralluoghi presso le sedi, sia attraverso l’analisi documentale dei dati presentati e, come già per il 2014 (anno in cui erano stati contestati alle imprese circa 15 milioni di euro), l’azione di vigilanza ha quindi consentito di recuperare costi impropri. I recuperi hanno riguardato maggiormente il settore idrico e, in parte, anche la distribuzione elettrica. Nel corso del 2015 inoltre è stato registrato, specie tra gli operatori di minore dimensione della distribuzione gas, un numero crescente di inadempimenti alle norme sulla sicurezza (pronto intervento e odorizzazione del gas) che, per oltre una decina di casi, hanno richiesto ispezioni non programmate con successive sanzioni. In calo invece nel settore elettrico il numero di non conformità accertate sugli incentivi economici riconosciuti per interventi di miglioramento della qualità del servizio.

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