Sono online la Guida utente e il facsimile di domanda per le imprese che vogliono prenotare i rimborsi di Impresa SIcura, il nuovo bando da 50 milioni di euro attivato da Invitalia che consente di ottenere il rimborso delle spese sostenute dalle aziende per l’acquisto di dispositivi ed altri strumenti di protezione individuale finalizzati al contenimento e il contrasto dell’emergenza epidemiologica COVID-19 (LEGGI TUTTO).
“È con rammarico che apprendiamo i criteri di acceso al bando “Impresa Sicura” lanciato da Invitalia e finalizzato alla richiesta di rimborso per le spese sostenute per l’acquisto dei dispositivi di protezione individuale”, commenta il presidente di Fondazione Inarcassa, Egidio Comodo.
“I nostri colleghi architetti e ingegneri liberi professionisti e il personale dipendente degli studi professionali rischiano di rimanerne esclusi se non si interviene opportunamente per ampliare la platea dei soggetti beneficiari, come del resto è già stato fatto per altre misure del “Cura Italia”. Mancano pochi giorni al via, dall’11 maggio sarà possibile inoltrare le domande di rimborso. Occorre fare presto e prestare maggiore attenzione alle necessità degli architetti e ingegneri liberi professionisti", sottolinea il presidente di Fondazione Inarcassa.
"Noi professionisti dell’area tecnica - continua Comodo - siamo tra i lavoratori maggiormente esposti al rischio di contagio negli ambienti di lavoro, a partire dai cantieri, ad esempio nelle attività di sorveglianza. Abbiamo certamente bisogno di acquistare a scopo precauzionale DPI per svolgere la nostra professione con efficienza, tutelando la nostra salute e quella di tutti coloro con i quali entriamo quotidianamente in contatto. In questa fase, in cui purtroppo vediamo una compressione del nostro reddito senza precedenti, sarebbe molto importante poter contare su uno stanziamento di risorse destinato al rimborso dei DPI. Oltretutto, non ci è affatto chiaro il motivo dell’esclusione dal bando Invitalia dei liberi professionisti".
"Innanzitutto - conclude il Presidente Comodo - viene meno l’equiparazione, nel bando, tra le piccole e medie imprese e i lavoratori autonomi, ampiamente riconosciuta a livello europeo, ad esempio nell’accesso ai fondi strutturali, ai Piani operativi PON e POR. Inoltre, i nostri colleghi titolari di studi professionali che hanno alle loro dipendenze personale impiegatizio non possono fare richiesta di rimborso sebbene versino i contributi all’Inail. Ci troviamo di fronte a una duplice discriminazione a svantaggio della nostra categoria che riteniamo debba essere opportunamente sanata. Chiediamo una modifica del bando. Lo faremo con una nota chiara da trasmettere a Invitalia. Sarebbe un atto di buon senso tenuto conto delle difficoltà economiche cui è sottoposta l’intera categoria degli architetti e ingegneri liberi professionisti".
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