I rappresentanti di CNA Costruzioni, Ance, Alleanza Cooperative e Anaepa sono stati ricevuti dal Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, Graziano Delrio, che ha espresso apprezzamento per la collaborazione stabilita dalle quattro principali organizzazioni del settore che hanno tra loro istituito un tavolo permanente di confronto per affrontare la terribile crisi. Una situazione economica tanto grave - perdura da ormai 7 anni - che legittimerebbe la dichiarazione dello stato di crisi del settore.
Nell’incontro, dopo aver presentato un documento che analizza lo stato dell'arte (vedi allegato), sono state evidenziate alcune problematiche particolarmente gravi per le imprese: la previsione del pagamento dell’IVA direttamente da parte degli enti committenti negli appalti pubblici (c.d. Split Payment) e l’incremento dal 4% all’8% delle trattenute fiscali sui bonifici per ristrutturazioni ed efficientamento energetico degli edifici, nonché l'eccessivo carico fiscale sulla casa.
L’onorevole Delrio si è impegnato ad analizzare le richieste nel tentativo di risolvere le questioni a lui sottoposte.
In merito alla crisi del settore, ha poi portato a conoscenza dei presenti la disponibilità di risorse (in parte nazionali, in parte comunitarie) per il finanziamento di interventi importanti per il settore, sollecitando la presentazione di progetti cantierabili in tempi rapidi per consentire di rendere subito concreti gli intenti del Governo.
MISURE FISCALI. Sotto il profilo fiscale le priorità d’intervento riguardano lo split payment, la local tax e la defiscalizzazione dell'acquisto della prima casa a favore delle giovani coppie.
Split payment. Lo “split payment” è il nuovo sistema che, dal 1° gennaio 2015, pone a carico delle Pubbliche Amministrazioni il versamento dell’IVA relativa alle cessioni di beni e prestazioni di servizi effettuate nei confronti delle stesse.
L’applicazione del meccanismo si traduce, per le imprese, in un incremento del credito IVA, a fronte del quale non appare sufficientemente risolutiva la precisazione normativa secondo cui, nel Decreto attuativo, dovranno essere specificati i soggetti per i quali i rimborsi IVA, relativi alle operazioni assoggettate allo “split payment”, verranno eseguiti in via prioritaria.
E’ quindi necessario prevedere un congruo posticipo dell’entrata in vigore della disposizione, non solo per consentire alle imprese interessate un adeguamento dei sistemi di gestione amministrativa delle fatture emesse, ma soprattutto per ottenere garanzia assoluta sul tempestivo rimborso dei crediti IVA che il meccanismo produce.
Local tax. La “local tax”, che nelle intenzioni del Governo sostituirà, dal 2016, tutte le forme di tassazione locale sugli immobili (IMU, TASI e altri tributi locali minori).
In merito è essenziale pervenire ad una forte semplificazione del macchinoso quadro normativo, che, unitamente all’incremento della pressione fiscale sugli immobili (da 9 miliardi di ICI 2011, si è passati a circa 24 miliardi di euro di IMU e TASI, stimati per il 2014), ha determinato forte incertezza ed allontanato gli investitori, bloccando così qualsiasi iniziativa immobiliare, al di là delle timide politiche di incentivazione fiscale approvate dal Governo con l’introduzione della cosiddetta “agevolazione Scellier”.
In quest’ottica, la riforma dovrebbe necessariamente basarsi sull’introduzione di un’imposta unica, stabile quantomeno per 3 anni ed integralmente destinata ai Comuni per il finanziamento dei servizi, con l’ovvia esclusione dell’ ”invenduto” delle imprese edili.
Acquisti prima casa defiscalizzato per le giovani coppie. Così come previsto in altri Paesi europei, è inoltre opportuno introdurre una defiscalizzazione dell’acquisto della prima casa a favore di particolari fasce della popolazione, come ad esempio giovani coppie.
PAGAMENTI PA. I ritardi di pagamento della Pubblica Amministrazione continuano a determinare una situazione di sofferenza nel settore delle costruzioni, uno dei settori più colpiti dal fenomeno in Italia.
L’entrata in vigore della direttiva europea e le misure finora adottate dai vari Governi hanno avuto effetti positivi, ma purtroppo ancora troppo limitati, sull’andamento dei ritardi di pagamento. Nel secondo semestre 2014, i tre quarti delle imprese di costruzioni registrano ritardi nei pagamenti della Pubblica Amministrazione.
I mancati pagamenti della P.A. provocano tuttora effetti negativi sull’occupazione, sugli investimenti e sul funzionamento dell’economia: a fronte del mancato pagamento della P.A., un terzo delle imprese (il 31%) deve ridurre il numero dei dipendenti, la metà delle imprese (il 41%) riduce gli investimenti previsti e il 57% delle imprese ritarda i pagamenti ai propri fornitori.
Secondo le stime dell’Ance, circa 10 miliardi di euro di ritardati pagamenti per spese in conto capitale rimangono ancora senza una soluzione.
Per risolvere il problema dei pagamenti della Pubblica Amministrazione, è necessario:
1. Pagare tutti i debiti pregressi, in particolare con una nuova misura “una tantum” di consistente allentamento del Patto di stabilità interno ed un intervento su tutte le altre problematiche, tra cui quella delle società partecipate pubbliche
2. Riformare strutturalmente le
modalità di contabilizzazione della spesa in conto capitale a
livello nazionale e le regole del Patto di stabilità interno
3. Modificare l’articolo 117 del Codice dei Contratti Pubblici per favorire la cessione pro soluto dei crediti verso la PA
4. Riformare le regole sulla perenzione dei fondi per infrastrutture
5. Garantire una certificazione sistematica e automatica dei debiti e misure per lo smobilizzo dei crediti.