La Commissione europea ha proposto al Consiglio Ue di dare l'ok alla proposta italiana dello "split payment" (scissione dei pagamenti Iva), limitatamente al triennio 2015-2017 e non rinnovabile.
Lo ha spiegato Vanessa Mock, portavoce del commissario Ue con delega alla fiscalità, Pierre Moscovici.
Lo Stato italiano dovrà presentare uno specifico rapporto sui tempi medi di rimborso dei crediti Iva vantati dalle imprese.
Ricordiamo che lo split payment, introdotto dall’ultima Legge di Stabilità (art.1, comma 629 lettera b della Legge 23 Dicembre 2014 n. 190) e applicabile alle fatture emesse dal 1° gennaio 2015, è una modalità di versamento dell'Iva per le operazioni effettuate nei confronti di enti pubblici che non sono debitori d’imposta. Al fornitore viene corrisposto il solo importo della base imponibile pagato dalla pubblica amministrazione debitrice, al netto dell’Iva indicata in fattura; l’imposta è sottratta dalla disponibilità del fornitore e acquisita direttamente dall’Erario. La misura, cioè, comporta il pagamento dell’Iva non più alle imprese, ma all’erario che poi dovrà restituirla.
BUZZETTI (ANCE): “IL VIA LIBERA DI BRUXELLES METTE A RISCHIO MIGLIAIA DI IMPRESE”. “Il via libera alla misura sullo split payment concesso da Bruxelles rappresenta un passo indietro rispetto all’attenzione dimostrata negli ultimi anni sul tema della liquidità delle imprese e dei pagamenti della Pubblica Amministrazione”, ha commentato il Presidente dell’Ance, Paolo Buzzetti.
“Questo meccanismo non tiene conto dei ritardi stratosferici che ci sono già nei pagamenti della pa e nei rimborsi dell’Iva contro i quali, noi come Ance insieme a tutta la filiera, ci stiamo battendo da tempo”, ha aggiunto Buzzetti, secondo il quale “lo split payment è una misura anti-Pmi: sottrae risorse dovute alle imprese, pari a 1,3 miliardi di euro all’anno solo nelle costruzioni, danneggiando così ulteriormente un settore già fortemente piegato dalla crisi e dal credit crunch”.
Secondo il Presidente dei costruttori edili italiani, non è attraverso questa misura che si potrà conseguire l’obiettivo di combattere l’evasione: “In questo modo si rischia di far pagare il conto della lotta all’evasione alle migliaia di imprese oneste che dovranno aspettare mesi prima di vedersi rimborsare l’importo dovuto”.
“Anche la promessa fatta dal Governo di un’accelerazione dei rimborsi Iva, portandoli nell’arco massimo di un semestre, è un risultato tutto ancora da conseguire, dal momento che oggi avvengono anche dopo un anno”, ricorda Buzzetti che chiede al governo un rimborso immediato dell’Iva.
REVERSE CHARGE, EVITATO L'AUMENTO DELL'ACCISA SULLA BENZINA. Ricordiamo che nel decreto legge con misure urgenti in materia di enti territoriali, approvato l'11 giugno scorso dal Consiglio dei Ministri, è prevista una norma che evita nel 2015 l’aumento dell’accisa sulla benzina (previsto dalla legge di stabilità) per la mancata autorizzazione da parte della Ue del meccanismo del reverse charge dell’Iva nel settore della grande distribuzione.