Venerdì 4 maggio si è svolta a Cosenza presso la Sala degli Specchi della Provincia di Cosenza una giornata di studio dedicata all’Urbanistica: “1968-2018 A cinquant’anni dagli Standard Urbanistici. Dalla quantità alla qualità”, promosso dall’INU Calabria congiuntamente all’Ordine degli Architetti Pianificatori Paesaggisti e Conservatori della provincia di Cosenza con la partecipazione attiva della Commissione Urbanistica dello stesso Ordine e il patrocinio dell’Ordine degli Ingegneri.
Il 2 aprile 1968 fu approvato il decreto interministeriale sugli standard urbanistici n° 1444 che sancì l'obbligo di riservare, nei piani urbanistici, almeno 18 mq di suolo per abitante destinato a spazi pubblici o riservati alle attività collettive, a verde pubblico o a parcheggio, con esclusione degli spazi destinati alle sedi viarie. Un obbligo posto a garanzia di un diritto sociale, voluto caparbiamente da Giacomo Mancini il quale da Ministro dei Lavori pubblici fu durissimo verso gli speculatori dopo la frana di Agrigento del 1966. Portò in Parlamento un disegno di legge che, facendo da “ponte” all’auspicata riforma urbanistica, introduceva nella normativa in vigore una serie di disposizioni all’avanguardia: repressione all’abusivismo, standard urbanistici, obbligatorietà dei piani urbanistici, ed altro ancora. Fu così che nacque la legge n° 765 del 6 agosto 1967, detta “legge ponte”: essa fu il risultato della tenacia di Giacomo Mancini coadiuvato dall’allora direttore generale per l’urbanistica Michele Martuscelli, principale ispiratore della nuova normativa.
I lavori seminariali sono stati introdotti dal presidente INU Calabria, prof. Domenico Passarelli il quale ha dichiarato che il tema degli spazi pubblici e della loro cruciale importanza nella vita sociale, politica e culturale di una città dei cittadini e non della rendita è sempre stato al centro delle discussioni e dei ragionamenti dell’INU, affermando che la legge ponte e il decreto sugli standard rappresentano uno dei punti più alti della storia urbanistica italiana, poiché hanno permesso di applicare in modo generalizzato la pianificazione e di garantire a ogni cittadino la disponibilità di spazi riservati alle necessità collettive e sociali, sottratti ai meccanismi perversi della rendita e del consumismo.
Hanno fatto seguito i saluti istituzionali del Presidente della Provincia di Cosenza, dott. Francesco Iacucci, del Presidente dell’OAPPC Arch. Pasquale Costabile, del delegato dell’Ordine degli Ingegneri, l’Ing. Francesco De Filippis e dell’Arch. Angela Carbone, dirigente del settore urbanistico del Comune, in rappresentanza del Sindaco di Cosenza.
Presente alla giornata di studio il Presidente della Fondazione “Giacomo Mancini”, dott. Pietro Mancini, il quale ha manifestato gradimento per l’iniziativa evidenziando che la stagione evocata in questa occasione rappresenta – ancora oggi - una memorabile pagina della storia politica del nostro Paese, auspicando un ritorno virtuoso di attenzione verso la cura del territorio e dell’ambiente. Ha peraltro ricordato che in quegli anni ci fu una grande generazione di tecnici.
Le relazioni che si sono susseguite sono state tutte di alto spessore tecnico a partire dall’intervento dell’arch. Sante Foresta, docente della Mediterranea e membro effettivo INU, dell’Ing. Claudio Carravetta, dirigente nel settore dell’edilizia scolastica della Provincia, dell’Arch. Giuseppina Donato, già dirigente della Provincia, membro presidenza Legambiente città invisibili e socio INU, dell’Ing. Francesco De Filippis, presidente centro provinciale studi urbanistici, dell’Arch.tti Leucino Cavuoto e Virgilio Viscido, membri della Commissione Urbanistica dell’OAPPC di Cosenza.
All’incontro era presente la dott.ssa Ombretta Calderice, in rappresentanza del nucleo operativo Community INU progetto Paese, Ricerche e sperimentazioni nuovi standard del politecnico di Torino, membro effettivo INU Piemonte e VdA, la quale ha presentato i primi risultati di un’indagine sugli standard urbanistici evidenziando l’operosità della sezione Calabria attraverso il lavoro instancabile e puntuale del suo Presidente e dell’intero gruppo dirigenziale dell’Istituto regionale.
I lavori si sono protratti per l’intera giornata e, dopo un intenso e appassionato dibattito moderato dal referente della Commissione Urbanistica dell’OAPPC di Cosenza arch. Sonia Cosentini, sono stati conclusi in maniera più che esaustiva dalla professoressa Francesca Moraci, ordinario di Urbanistica della Mediterranea, Consigliere Amministrazione della holding Ferrovie dello Stato, membro effettivo INU, la quale ha messo in evidenza – tra l’altro - che in Calabria manca una stagione di pianificazione sia di area vasta che di contesto locale e che nel merito degli standard è necessario rispondere in termini di nuove dotazioni in riferimento alla sicurezza urbana, dissesto idrogeologico, cambiamenti climatici, nuovi bisogni sociali e culturali. La Moraci ha evidenziato il ruolo difficile dell’Inu come dell’Università in questo momento di stasi della politica urbanistica.
Con questa giornata di studio l’Inu Calabria ha inteso ribadire l’importanza degli standard urbanistici e del loro impiego nella pianificazione urbanistica che travalica gli aspetti tecnici, in quanto attorno al rapporto tra spazi destinati agli usi della collettività e spazi privati si valuta la sostanza politica di un piano urbanistico e la sua capacità di incidere sugli interessi economici per fornire risposte adeguate ai bisogni sociali.