di Franco Metta
La crisi pandemica non ha fermato la capacità di avviare imprese innovative, anzi: secondo il report (IN ALLEGATO) pubblicato da Infocamere e da Anitec-Assinform, l’associazione di Confindustria che raggruppa le principali aziende del settore ICT, nel 2020 si sono registrate 1777 nuove start-up innovative e 229 nuove Pmi innovative, per un totale di 2006 nuove aziende ICT, contro le 1701 del 2019. Un tasso di crescita che sfiora il 18%, ben 5 punti sopra la media degli altri settori.
Un terzo delle nuove attività si è costituito attraverso la procedura online (al momento sospesa a seguito della sentenza del Consiglio di Stato del 29 marzo 2021). Circa il 20% delle imprese del settore ICT è stata fondata da under 35 (dato sempre sopra la media del 19%) mentre il 10,7% è rappresentato da imprese femminili (un dato questo sotto la media 13,1%).
Guardando alla sezione speciale del Registro imprese, a febbraio 2021 le start-up e le Pmi innovative erano 6663, ovvero il 47,8% del totale start-up e Pmi italiane. La distribuzione geografica non è propriamente omogenea: La Lombardia da sola ha una quota del 29,5%, seguita da Lazio (13,5%) e Campania (8%).
Secondo Marco Gay, presidente di Anitec-Assinform, grazie ai progetti del Pnrr assisteremo alla formazione di nuove aziende e alla crescita di quelle esistenti, soprattutto al Sud, che al momento è la parte del Paese più carente di start-up e Pmi ICT.
IN ALLEGATO, il Report di Monitoraggio Startup e PMI innovative ICT di Anitec-Assinform