Fisco

Stato di attuazione del PNRR, Busia (ANAC): la rapidità richiesta per le opere e le gare apre degli interrogativi

Audizione del Presidente Anac alla 1° Commissione della Camera. “La rapidità con cui vanno realizzate le opere previste dal Pnrr, e la velocità con cui vengono organizzate gare d’appalto e lavori, sono un enorme vantaggio, ma comportano anche un costo aggiuntivo”, ha detto Busia

mercoledì 9 marzo 2022 - Redazione Build News

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“Va rivista la programmazione, caso per caso. Tanti investimenti sono stati inseriti nel Pnrr, mettendoli sullo stesso piano, sia quelli urgenti e immediati, sia quelli che vanno realizzati con tempi più lunghi, magari anche sfruttando al meglio le riforme che nel frattempo si mettono in campo. Non si può nello stesso tempo riformare il codice degli appalti, cambiando le norme, riorganizzare le stazioni appaltanti, introdurre la digitalizzazione, e contemporaneamente effettuare tantissime gare d’appalto, o affidare appalti con procedura diretta, per risparmiare 10-15 giorni che servirebbero invece per pubblicare il bando, e garantire più trasparenza e più concorrenza”.

Lo ha detto il Presidente dell’Autorità Anticorruzione Giuseppe Busia il 3 marzo 2022 di fronte alla 1° Commissione della Camera, intervenendo sullo stato di attuazione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza.

“La rapidità con cui vanno realizzate le opere previste dal Pnrr, e la velocità con cui vengono organizzate gare d’appalto e lavori, sono un enorme vantaggio, ma comportano anche un costo aggiuntivo. E quindi aprono degli interrogativi”, osserva Busia.

“Dobbiamo dirci con grande franchezza che il termine del 2026 è una data convenzionale, ma noi dobbiamo lavorare per il 2030, per il 2050, per le generazioni future. Quindi, non tutti i progetti è bene che siano conclusi in fretta entro il 2026. Vanno valutati costi e benefici per i singoli investimenti, distinguendo fra riforme urgenti e interventi meno urgenti”. “Io credo vadano privilegiate le riforme, da fare subito e che non hanno costi aggiuntivi (pensiamo alla riforma del sistema fiscale o quella previdenziale, per esempio). Per le opere da realizzare va invece tenuto presente che i tempi ristretti e il contesto internazionale in cui ci troviamo con la guerra in Ucraina e il post pandemia comportano costi aggiuntivi, e forse è più ragionevole una ricalendarizzazione degli investimenti, da concordare con la Commissione europea”, ha continuato Busia.

“Ricordiamoci, inoltre, che gli investimenti che facciamo sono debito per le generazioni future. Pertanto devono essere tutti fatti bene, e spesi al meglio, perché portino a ricadute economiche durature”, ha concluso.

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