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Statuto del lavoro autonomo, le associazioni bocciano tre modifiche al disegno di legge

Acta, Alta partecipazione, Confassociazioni e Confprofessioni chiedono il ritiro delle modifiche relative alla cancellazione della tutela per la malattia grave, ai tempi di pagamento e all'introduzione di vincoli per formazione e orientamento

mercoledì 20 gennaio 2016 - Redazione Build News

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Le associazioni Acta (associazione dei freelance), Alta partecipazione, Confassociazioni (Confederazione associazioni professionali) e Confprofessioni (Confederazione italiana libere professioni) lanciano la campagna #NonCiGarba contro le modifiche che sono state introdotte nel testo del disegno di legge per lo Statuto del lavoro autonomo.

“Una legge che abbiamo subito valutato positivamente e che continuiamo a sostenere, come nella legge di stabilità abbiamo sostenuto il blocco dell'aliquota previdenziale e l'accesso ai fondi europei, misure che vanno nella giusta direzione. Ma ci sono tre modifiche che devono essere ritirate”, spiegano.

#NONCIGARBA CHE SI VOGLIA CANCELLARE LA TUTELA DELLA MALATTIA GRAVE. “Rilanciamo l’appello di Daniela Fregosi https://www.youtube.com/watch?v=fr9oyluVTm8, che nei mesi scorsi con la sua petizione ha raccolto il sostegno di 86.000 firme: lavoratori autonomi, ma anche dipendenti, pensionati, cittadini italiani che pensano che davanti al tumore e a malattie gravi lo Stato non possa dividere fra cittadini di serie A e di serie B.

Nelle precedenti versioni del Disegno di Legge si stabiliva che «I periodi di malattia certificata come conseguente a trattamenti terapeutici delle malattie oncologiche sono equiparati alla degenza ospedaliera.» Un comma che aveva due conseguenze: permetteva di pagare di più i giorni impegnai in queste terapie; allungava da 61 a180 i giorni di copertura della degenza domiciliare riconducibili a queste terapie. Perché è scomparso? Non possiamo accettare che la motivazione sia la carenza di risorse, peraltro non ingenti, dato che la platea di interessati è fortunatamente ristretta”.

#NONCIGARBA CHE SUI TEMPI DI PAGAMENTO SI FACCIANO PASSI INDIETRO. “Non vogliamo continuare ad essere le banche dei nostri clienti: nella precedente stesura del DDL si definiva clausola abusiva un termine di pagamento superiore ai 60 giorni, ora si passa a 90. Esiste già una legge che fissa a 30 giorni il tempo massimo per il saldo delle fatture, ma è sempre stata ignorata. Ciò che ci attendiamo dallo Statuto è che finalmente sia operativo e vincolante: 60 giorni per essere pagati sono tanti, perché fare marcia indietro e dilatare ulteriormente questo limite a 90 giorni?”

#NONCIGARBA L’INTRODUZIONE DI VINCOLI PER FORMAZIONE E ORIENTAMENTO. “Infine, sulla formazione chiediamo che non si faccia marcia indietro dal principio che era presente nel DDL e che noi abbiamo sostenuto senza riserve: la formazione deve poter essere decisa dal lavoratore in autonomia e deducibile sino ad un massimo di 10.000 euro annui. Ora per alcuni servizi si vincola all’accreditamento dell’ente erogante la possibilità di deducibilità. Ci sembra un passo indietro verso una vecchia logica, e una concessione a potentati che non mollano l’osso”.

“Per questi motivi chiameremo tutti i lavoratori autonomi a dire #NonCiGarba” e “chiediamo al Governo di recedere da modifiche peggiorative”.

Leggi anche: “Lavoro autonomo, in arrivo il disegno di legge di riordino. Le novità

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