Al 31 dicembre 2023 quasi 3.700 (3.694, per l’esattezza) stazioni appaltanti si sono qualificate, e in questo numero sono comprese anche le centrali di committenza. Inoltre, va considerato che 8.492 stazioni appaltanti hanno delegato lo svolgimento delle procedure tramite convenzione a una Pubblica amministrazione qualificata oltre a quelle convenzionate con i soggetti qualificati di diritto.
Erano oltre 13.000 le amministrazioni pubbliche che dal 2018 hanno operato come stazioni appaltanti eseguendo appalti superiori alle soglie di qualificazione.
È quanto emerge dal Report sulla qualificazione delle stazioni appaltanti predisposto da Anac, riguardante i primi sei mesi di attuazione della qualificazione, secondo quanto disposto dal nuovo Codice Appalti. Il Report fotografa lo stato delle qualificazioni nel Paese, complessivamente e regione per regione, al 31 dicembre 2023.
La riforma ha già raggiunto uno degli obiettivi
Il bilancio è indubbiamente positivo. Si continua a consolidare il trend di qualificazione, dimostrando come la riforma ha già raggiunto uno degli obiettivi che si prefiggeva, perseguito da anni senza raggiungerlo: avere un nucleo significativo di stazioni appaltanti qualificate, direttamente o convenzionate.
Una stazione appaltante ogni 2,3 convenzionate
Attualmente c’è una stazione appaltante ogni 2,3 convenzionate. Delle 507 stazioni appaltanti che hanno già almeno un’amministrazione convenzionata le prime cinque per capacità di attrazione hanno convenzionato 2.672 amministrazioni delle 8.492. Sono 26 le stazioni appaltanti qualificate che hanno un solo convenzionato e altre 56 ne hanno due.
Per tutte le novità previste dall’attuazione del Codice dei contratti pubblici (d.lgs. n.36/2023) a partire dal 1° gennaio 2024 consulta la sezione: Digitalizzazione dei contratti pubblici.