Per fotografare la situazione attuale delle stazioni ferroviarie impresenziate, fornendo alcuni dati fondamentali in grado di delineare le dimensioni quali/quantitative del fenomeno sull’intera rete ferroviaria italiana, riportiamo l’analisi svolta da Teresa Coltellese e Fabrizio Torella e riportata nel documento “Le stazioni impresenziate sulla rete ferroviaria italiana” (IN ALLEGATO).
Ad una iniziale analisi per regione, nel documento segue un riepilogo a livello nazionale che meglio chiarisce l’importanza e l’urgenza per FS di studiare forme di possibile ri-uso di questi immobili, che seppur differenziate nelle finalità, dovranno comunque essere sorrette da un’unica strategia, tale da coniugare la salvaguardia del patrimonio immobiliare (in quanto valore economico) con le aspettative socio-economiche del territorio cui queste stazioni sono inserite (definizione di un nuovo valore d’uso).
E’ proprio nella dialettica valore economico/valore d’uso che dovrà trovarsi una soluzione adeguata al problema della gestione di questi fabbricati. Anche sulla base delle esperienze già in corso occorrerà fare fin d’ora un esercizio di fantasia all’interno delle strutture FS competenti su queste strutture per reinterpretare caso per caso il concetto di stazione da tradizionale luogo di transito di treni, passeggeri e merci, a luogo in cui possano realizzarsi quelle istanze sociali, culturali, economiche, espresse dalla collettività circostante.
MAPPATURA. Le tabelle presenti nel documento sono diciannove, una per ciascuna Regione, con l’eccezione del Piemonte e della Valle d’Aosta che sono accorpate. I dati sono stati rielaborati in base alle informazioni fornite dall’A.S.A. Trasporto Metropolitano e Regionale, Divisione Trasporto Locale, che ha raccolto i dati provenienti dalle proprie singole Direzioni Regionali, e dalla Funzione Servizi Amministrativi della Direzione Finanza, Amministrazione e Controllo.
Per la lettura delle tabelle si rimanda al paragrafo 2.1.1 del documento allegato
(pagina 13)