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Stoccaggio energia da rinnovabili, ok di Bruxelles al supporto italiano da oltre 17,7 miliardi

Dopo una lunga interlocuzione, la Commissione europea ha approvato lo schema italiano per lo sviluppo e la gestione di un sistema centralizzato di stoccaggio dell'energia elettrica, per un’energia accumulabile di almeno 70 GWh e un valore di oltre 17 miliardi nell’arco dei prossimi dieci anni

venerdì 22 dicembre 2023 - Redazione Build News

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Dopo una lunga interlocuzione tra l’Italia e Bruxelles, la Commissione europea ha approvato lo schema italiano per lo sviluppo e la gestione di un sistema centralizzato di stoccaggio dell'energia elettrica.

Con questa misura saranno promossi nuovi investimenti in stoccaggi elettrochimici e pompaggi idroelettrici, per un’energia accumulabile di almeno 70 GWh e un valore complessivo di oltre 17 miliardi di euro nell’arco dei prossimi dieci anni.

La nuova capacità di stoccaggio elettrico sarà acquisita attraverso specifiche aste svolte da Terna e potrà essere utilizzata per accumulare l’energia nei periodi di maggiore produzione rinnovabile per cederla in quelli di maggior consumo. In questo modo si assicura la piena integrazione nel mercato della produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili, in particolare fotovoltaico ed eolico, garantendo la contestuale sicurezza del sistema elettrico.

“Il provvedimento – spiega il Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica Gilberto Pichetto - è fondamentale per il raggiungimento degli obiettivi di produzione elettrica da fonti rinnovabili previsti dal PNIEC, in linea con quelli del ‘Green Deal’ e del ‘Fit For 55’: un ulteriore passo in avanti, dunque, verso la decarbonizzazione del sistema energetico”.

“Quello adottato dall’Italia - spiega ancora il Ministro Pichetto – è un approccio innovativo, che potrà rappresentare un sicuro modello di riferimento anche a livello internazionale”.

Il regime italiano

Il regime notificato dall'Italia sosterrà la costruzione di impianti di stoccaggio dell'energia elettrica con una capacità congiunta superiore a 9 GW/71 GWh. Il regime rimarrà in vigore fino al 31 dicembre 2033.

La misura mira a facilitare l'integrazione delle fonti energetiche rinnovabili nel sistema elettrico italiano. La produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili non coincide sempre con i periodi di domanda di energia elettrica. I sistemi di stoccaggio dell'energia elettrica consentono di immagazzinare l'energia elettrica prodotta in eccesso nei periodi di sovrapproduzione e di utilizzarla nei periodi di scarsità, limitando in tal modo la riduzione dell'utilizzo delle fonti energetiche rinnovabili e la necessità di produrre energia elettrica supplementare in centrali elettriche programmabili ma inquinanti (ad esempio, in impianti alimentati a combustibili fossili).

Nell'ambito del regime, gli aiuti assumeranno la forma di pagamenti annuali destinati a coprire i costi di investimento e di gestione che saranno versati agli sviluppatori dei sistemi di stoccaggio di energia elettrica. Una procedura di gara competitiva, trasparente e non discriminatoria permetterà di selezionare gli sviluppatori dei sistemi di stoccaggio di energia elettrica che richiederanno l'importo di aiuto più basso per volume di capacità offerta.

Il regime sarà aperto a tutte le tecnologie che soddisfano i requisiti di prestazione stabiliti dal gestore del sistema di trasmissione italiano e che sono approvate dall'autorità italiana di regolamentazione dell'energia. L'elenco delle tecnologie di stoccaggio di energia elettrica ammissibili sarà rivisto ogni due anni per tenere conto degli sviluppi tecnologici. Attualmente, le tecnologie ammissibili comprendono lo stoccaggio elettrochimico basato sugli ioni di litio e gli impianti di stoccaggio tramite pompa idraulica.

Nell'ambito della misura, sarà istituita una nuova "piattaforma di scambio time-shifting", grazie alla quale le capacità di stoccaggio saranno condivise e offerte ai terzi sotto forma di prodotti time-shifting standardizzati. I beneficiari della misura saranno tenuti a mettere a disposizione gli impianti di stoccaggio su tale piattaforma. Il gestore del sistema di trasmissione assegnerà quindi gli impianti di stoccaggio fisici per dare esecuzione ai contratti di time-shifting standard, ottimizzando l'utilizzo degli impianti di stoccaggio disponibili. La piattaforma permetterà ai produttori che utilizzano fonti energetiche rinnovabili di utilizzare gli impianti di stoccaggio che beneficiano della misura per trasferire direttamente la loro produzione di energia elettrica dai periodi di sovrapproduzione a quelli di scarsità.

Il parere della Commissione Ue

La Commissione ha valutato il regime sulla base delle norme dell'UE per gli aiuti di Stato, in particolare l'articolo 107, paragrafo 3, lettera c), del trattato sul funzionamento dell'Unione europea ("TFUE"), che consente agli Stati membri di sostenere lo sviluppo di alcune attività economiche a determinate condizioni, e della disciplina in materia di aiuti di Stato a favore del clima, della tutela dell'ambiente e dell'energia 2022 (CEEAG).

La Commissione ha rilevato che la misura facilita lo sviluppo di un'attività economica, in particolare lo sviluppo di impianti di stoccaggio dell'energia elettrica. Inoltre, il regime è necessario e adeguato per accelerare gli investimenti nello stoccaggio dell'energia elettrica. Al contempo, il regime sostiene gli obiettivi delle principali iniziative politiche dell'UE, quali il Green Deal europeo e il pacchetto "Pronti per il 55 %".

Secondo Bruxelles il regime è proporzionato, in quanto il livello dell'aiuto corrisponde all'effettivo fabbisogno di finanziamento e saranno messe in atto le necessarie misure di salvaguardia, tra cui una procedura di gara competitiva per la concessione degli aiuti, che limitano gli aiuti al minimo necessario.

Gli aiuti, inoltre, comportano un effetto di incentivazione (in quanto gli impianti di stoccaggio sovvenzionati non sarebbero finanziariamente sostenibili senza l'intervento pubblico) e producono effetti positivi che superano qualsiasi potenziale distorsione della concorrenza e degli scambi nell'UE.

Sulla base di tali considerazioni, la Commissione europea ha approvato il regime italiano, ritenendolo conforme alle norme dell'Unione europea sugli aiuti di Stato.

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