La Consulta interprofessionale della Città Metropolitana di Firenze e gli Ordini professionali che ne fanno parte (Architetti, Ingegneri, Geometri, Periti industriali, Periti agrari, Agronomi, Geologi), oltre ad Ance Firenze e Confindustria Firenze, hanno deciso di intervenire "ad opponendum", a sostegno del Comune di Firenze, nel ricorso proposto da Italia Nostra contro la variante al regolamento urbanistico, nel giudizio pendente davanti al Tar la cui udienza di merito è prevista il 9 ottobre.
È quanto annunciato ieri nel corso dell’incontro dal titolo “Fare e disfare… come si fa a ristrutturare – Attività urbanistico-edilizia tra voglia di ripresa e ordinanze sospensive”, organizzato in seguito all’ordinanza del Consiglio di Stato con cui si sospende l’efficacia di alcune norme del Regolamento Urbanistico del Comune di Firenze per fare il punto della situazione sulle ripercussioni sull’attività edilizia in città, che si è tenuto alla Palazzina Reale con gli avvocati Duccio Traina ed Enrico Amante; Silvia Viviani, presidente nazionale INU (Istituto Nazionale di urbanistica); Giuseppe Alberto Centauro, DIDA - Università di Firenze; Carlo Lancia, ANCE Toscana; Giuseppe Comanzo, CNA - Vicepresidente nazionale settore costruzioni; Duilio Senesi, Consulta interprofessionale Città Metropolitana di Firenze.
Incontro che ha registrato una grandissima partecipazione, "a sottolineare quanto l'attuale momento di incertezza sia un problema molto sentito da tutto il mondo dell'edilizia, che si ripercuote inevitabilmente sui cittadini e sulla città", ha commentato Serena Biancalani, in rappresentanza della Consulta interprofessionale. "L'iniziativa di oggi – ha aggiunto – voleva essere una presa di posizione dei soggetti coinvolti nel processo edilizio per sottolineare l'importanza del tema e l'urgenza di affrontarlo".
Il caso trattato oggi è emblematico – ha spiegato Duilio Senesi della Consulta interprofessionale Città Metropolitana di Firenze – professionisti, imprese e cittadini sono in assoluta emergenza. Nell'immediato è necessario sollecitare l'espressione di merito del Tar, confidando nella conferma del suo primo pronunciamento. In una seconda fase, riteniamo necessario promuovere da un lato occasioni di confronto per cercare di riaffermare una visione condivisa, in particolare tra potere legislativo e giurisdizione, sulle definizioni essenziali che governano l'attività urbanistico-edilizia, dall'altro in ambito comunale sollecitare un ripensamento sull'impostazione del Regolamento Urbanistico, per aderire ad una classificazione puntuale degli edifici e graduare più adeguatamente gli interventi ammissibili, affinché con una classificazione puntuale degli edifici sia possibile una maggiore articolazione della disciplina edilizia, in grado di attivare davvero i processi di rigenerazione urbana, il positivo riuso dei contenitori dismessi e anche di rendere piu? semplice l'esecuzione degli interventi minuti.
CONSIGLIO DI STATO: STOP A VARIANTE URBANISTICA CENTRO STORICO FIRENZE. PER ORA POSSIBILI SOLO INTERVENTI DI RESTAURO CONSERVATIVO. Ricordiamo che la Quarta Sezione del Consiglio di Stato, con l’ordinanza cautelare n. 2590/2019, ha accolto l’appello cautelare proposto dall’Associazione Italia Nostra, avente ad oggetto la variante al regolamento urbanistico del Comune di Firenze che consente, nel centro storico, la ristrutturazione edilizia di immobili (sia pur con limitazioni) e il mutamento di destinazione d’uso, in luogo del precedente restauro conservativo.
La Sezione ha osservato che occorre meglio chiarire la natura, i limiti e le conseguenze del nuovo tipo di intervento edilizio, considerato “il valore degli edifici che formano il tessuto urbano del centro storico” di Firenze, tutelato anche dal Codice dei beni culturali e dalla Convenzione Unesco.
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