Il parere di...

Strategia energetica nazionale, le osservazioni e le proposte di Italia Solare e Fire

Italia Solare: maggiore spinta alle rinnovabili per un’Italia sempre più indipendente dal fossile e dall’estero. Fire: parere positivo anche se la SEN riserva poco all’efficienza energetica e ai piani per attuarla

martedì 12 settembre 2017 - Redazione Build News

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Italia Solare, nel documento inviato oggi al MISE con la sua posizione sulla SEN (Strategia energetica nazionale), rimarca come “serva puntare in modo più deciso alla crescita delle rinnovabili, fotovoltaico in primis: si suggerisce di aumentare il target delle rinnovabili sul fabbisogno energetico dal 27% al 35%. Ciò significa innalzare il contributo delle rinnovabili elettriche dal 48-50% al 55-60%.

È indispensabile per puntare al 100% da rinnovabili al 2050, in linea con i paesi europei più virtuosi.

La SEN dovrebbe inoltre avere una visione anche al 2050, che è lo stesso obiettivo temporale del Piano Energia e Clima che dobbiamo presentare tra pochi mesi nell’ambito dell’Accordo di Parigi.

Nella SEN si prevede un fotovoltaico che contribuisca al 2030 con oltre 60 TWh/anno di energia, rispetto agli attuali circa 20 TWh/anno.

Significa che da un lato bisogna preservare la produzione attuale e dall’altro installare in 12 anni oltre 30 GWp di nuovi impianti fotovoltaici. Perché si mantengano i 20 TWh/anno attuali è necessario che il GSE attenui la severità nei controlli, visto che si assiste a troppe riduzioni o addirittura cancellazioni di tariffe, la maggior parte delle volte per vizi formali, che spesso rischiano di comportare anche l’abbandono dell’impianto, con perdita di energia pulita preziosa per il Paese. Perché si arrivi a ulteriori 40 TWh/anno occorre passare al più presto dagli attuali 300 MWp/anno a valori tra i 2 e i 3 GWp/anno: perché ciò avvenga occorre creare regole che consentano al fotovoltaico di esprimere il suo potenziale di crescita, già possibile grazie alla sua nuova convenienza economica. Aste neutrali, Sistemi di Distribuzione Chiusi, stabilizzazione delle detrazioni fiscali per le famiglie, iter autorizzativi semplificati, PPA, sono alcuni degli strumenti che possono aiutare lo sviluppo dl fotovoltaico.

Di contro, Italia Solare rileva che il capacity market che nella SEN viene considerato come utile e necessario, rischia invece di impegnare per periodi di tempo molto lunghi importanti disponibilità economiche per tecnologie che potrebbero essere a breve non più competitive dal punto di vista economico. Si creerebbe una distorsione delle condizioni di mercato dannosa per i cittadini sia per i costi sia perché anacronistica.

Italia Solare denuncia ancora una volta che la riforma delle tariffe elettriche domestiche, purtroppo già in via di attuazione, va pure in direzione contraria rispetto agli stessi obiettivi fissati nella SEN, in quanto riduce la convenienza negli investimenti in efficienza energetica e fotovoltaico.

Le politiche comunitarie indicano che i servizi del dispacciamento devono spostarsi sempre di più a livello locale per consentire alle rinnovabili di dare un adeguato contributo. Nella SEN si riscontra al contrario un approccio ancora troppo centralistico, affidando il dispacciamento all’attuale gestore della trasmissione.

I cambiamenti climatici impongono che la riduzione delle emissioni climalteranti divenga una priorità assoluta.

Italia Solare chiede quindi al governo di farsi portavoce in ambito europeo e non solo perché una carbon tax applicata alle fonti energetiche consenta finalmente un confronto economico tra le diverse tecnologie ch sia basato su condizioni di reale equità.

Si richiede che la transizione energetica faccia perno sull’accelerazione della crescita delle rinnovabili e non su un ulteriore rafforzamento del gas, come è invece ora nella SEN, che comporterebbe un consolidamento della dipendenza dall’estero e eccessivi investimenti che per essere sfruttati al meglio rischierebbero di far rallentare la crescita delle rinnovabili e dell’efficienza energetica.

Inoltre l’uscita dal carbone deve avvenire al più presto e senza che ci siano dei costi sulla collettività, che ha già pagato abbastanza in inquinamento e quindi in salute.

La SEN tratta in modo troppo marginale la mobilità elettrica, che invece è certo che crescerà in modo significativo già nei prossimi anni. Si richiedono linee guida che accompagnino la diffusione dei veicoli elettrici, a cominciare dall’alimentazione degli stessi che deve avvenire prioritariamente tramite il fotovoltaico.

Si apprezza la condivisione e l’apertura alla discussione su un tema così importante come l’energia ma si chiede ai Ministri Calenda e Galletti e quindi a tutto il governo di “osare” di più, per consentire all’Italia da un lato di ridurre la sua dipendenza dalle fonti energetiche importate dall’estero e dall’altro di ricoprire un ruolo da protagonista nel settore delle energie rinnovabili a livello europeo e mondiale”.

Consultazione SEN 2017 – La posizione di ITALIA SOLARE

LE OSSERVAZIONI E PROPOSTE DI FIRE. Anche la FIRE – Federazione italiana per l'uso razionale dell'energia - ha inviato le sue osservazione per la consultazione sulla SEN 2017. Nel Documento viene messo in evidenza che “le misure delineate per l’efficienza energetica sono solo accennate nella Strategia Energetica Nazionale e non corroborate da analisi di fattibilità o piani di azione. Mancano inoltre stime sui costi associati all’attuazione degli obblighi e sulle risorse che la SEN prevede di associare a ciascuna misura proposta.

L’impressione, collegata anche a quanto indicato nelle premesse del documento in consultazione, è che molto finisca per dipendere dall’introduzione sul mercato di nuove tecnologie, capaci di produrre risparmi energetici e riduzioni delle emissioni a costi molto più bassi di quelli prevedibili con l’applicazione delle soluzioni oggi disponibili. La FIRE concorda che il raggiungimento degli obiettivi sull’efficienza energetica sia tutt’altro che banale e scontato e che sia difficile pensare di riuscire a conseguirlo senza una rivisitazione dei processi produttivi, dell’approccio all’edilizia, delle modalità di trasporto e di lavoro, e più in generale delle abitudini.

L’idea della proposta di SEN di sperare nell’innovazione dovrebbe a parere della Federazione essere accompagnata da un maggiore sforzo sulla priorità dedicata alla ricerca e allo sviluppo, che invece si appoggia prevalentemente alla ricerca pubblica, di cui si accenna a una revisione per renderla più efficace, e ai programmi europei aperti alle imprese. Non sono dunque previsti strumenti aggiuntivi a quelli oggi esistenti che possano favorire l’auspicata evoluzione tecnologica. In questo modo molto dipenderà dunque dagli sviluppi dei mercati internazionali, di cui difficilmente saremmo protagonisti.

Sul fronte delle misure di supporto, la SEN 2017 prevede un rafforzamento e una semplificazione degli schemi esistenti – un elemento positivo per la continuità, sebbene si tratti di due termini facili da usare, non sempre da applicare se si guarda alla storia recente –, l’introduzione di nuovi dispositivi rivolti ai trasporti e al terziario, la prosecuzione del programma Industria 4.0 e del PREPAC per la P.A. e il lancio del fondo di garanzia atteso dal 2011. La FIRE ritiene fondamentale continuare a dedicare incentivi alle soluzioni in grado di per sé di promuovere investimenti da parte delle imprese, quali i sistemi di monitoraggio e automazione, i sistemi di gestione, lo sviluppo di nuove filiere, maggiormente basate su un uso efficiente di tutte le risorse. Allo stesso modo si ritiene che il fondo di garanzia per l’efficienza energetica, previsto ma mai attuato, rappresenterebbe una valida integrazione agli altri strumenti.

In conclusione, il documento proposto viene giudicato positivamente, in quanto utile per avviare una discussione e un confronto fra i vari stakeholder su obiettivi ambiziosi e che richiederanno azioni sinergiche fra istituzioni e operatori di mercato. L’attenzione è d’altra parte troppo puntata su gas ed energia elettrica, due temi fondamentali e importanti, ma non sufficienti a produrre la svolta richiesta dall’Accordo di Parigi, né di per sé caratterizzati dal livello di innovazione e stimolo di nuovi modelli di business che questo richiede. Efficienza energetica, fonti rinnovabili e produzione tradizionale continuano ad essere visti come elementi distinti, quando dovrebbero essere ricercate maggiori sinergie e sviluppi integrati, dedicando risorse alla ricerca di nuove soluzioni, allo sviluppo di nuove filiere all’incremento di politiche di uso efficiente delle risorse – con privilegio di quelle disponibili sul territorio – in un’ottica circolare”.

Leggi il documento con le Osservazioni FIRE sulla SEN 2017

Leggi anche: “Strategia energetica nazionale (Sen), ultimo giorno per la consultazione pubblica

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