Ieri dinanzi alle Commissioni riunite Ambiente e Attività Produttive della Camera si è svolta l’audizione congiunta del ministro dell’Ambiente Galletti e del ministro dello Sviluppo Economico Calenda sulla Strategia Energetica Nazionale (SEN).
Sul sito del Mise è disponibile il testo della presentazione (vedi qui in allegato).
Calenda ha spiegato che l’uscita dal carbone è possibile già nel 2025-2030: “Prima di prendere questa decisione, dobbiamo sapere – ha detto il ministro dello Sviluppo economico - che l’uscita totale dal carbone tra il 2025 e il 2030 è possibile. Costerà circa 3 miliardi di euro in più rispetto allo scenario base, e dovrà essere affrontato il tema delle tempistiche autorizzative per nuove centrali e nuove infrastrutture”.
“La proposta avanzata – ha dichiarato il presidente della Commissione Ambiente della Camera, Ermete Realacci - è un’ottima base ma la nuova SEN dovrà coinvolgere tutti i settori produttivi a cominciare dall’edilizia, con il ruolo positivo degli ecobonus, e dai trasporti. Una politica energetica che dovrà incrociare il progetto di Industria 4.0 e la gestione del patrimonio immobiliare pubblico, a partire dalla scuole e dalle università. Per questo ritengo che la consultazione pubblica debba avere più tempo per consentire il coinvolgimento pieno del Paese e un ruolo attivo del Parlamento che dovrebbe esprimersi sul merito”.
Secondo Realacci “oltre a definire gli obiettivi a breve e medio termine come quelli al 2020 e al 2030, come la fuoriuscita dal carbone nella produzione elettrica, la SEN deve guardare al futuro con un con un orizzonte al 2050, puntando ad una quota molto più alta di energie rinnovabili almeno nel campo elettrico. Del resto l’orizzonte 2050 viene adottato, ad esempio, anche da Germania e California.
Oltre all’efficienza energetica, l’elettricità tutta rinnovabile e l’innovazione tecnologica possono contribuire anche allo sviluppo della mobilità elettrica, dando un contributo fondamentale per combattere l’inquinamento delle nostre città”.
Per Realacci “ci sono oggi tutte le condizioni per tenere insieme la lotta ai mutamenti climatici e la green economy con la disponibilità di energia a un costo contenuto. La nuova Strategia Energetica Nazionale chiede coerenza e lungimiranza da parte di tutti e deve coinvolgere il Parlamento, avere obiettivi ambiziosi e praticabili, prevedere, oltre agli scenari al 2030, anche un orizzonte al 2050. Può essere una SEN in sintonia anche con il messaggio di Obama”.