La Conferenza Unificata ha reso lo scorso 25 marzo il suo parere sulla "Strategia per la riqualificazione energetica del parco immobiliare nazionale" - STREPIN 2020, prevista dalla direttiva 2018/844/Ue sull'efficienza energetica in edilizia, recepita in Italia dal decreto legislativo n. 48/2020.
Il prossimo passo sarà l'approvazione del documento relativo alla Strategia da parte del Ministero per la transizione ecologica e l'invio alla Commissione Ue.
Ricordiamo che il documento relativo alla Strategia è stato fino al 16 dicembre 2020 in consultazione pubblica lanciata dal Ministero dello Sviluppo economico. Il documento, redatto ai sensi dell’articolo 2-bis della direttiva 2010/31/UE sulla prestazione energetica degli edifici, come modificata dalla direttiva 2018/844/UE, aggiorna e sostituisce la prima versione della Strategia pubblicata nel 2015 e in particolare analizza lo stato dell’arte nazionale del settore civile e propone obiettivi di riqualificazione del parco immobiliare, linee strategiche per l’identificazione delle priorità d’intervento, misure e azioni per il conseguimento dei target e indicatori per un’efficace monitoraggio dei progressi.
Al fine di traguardare la decarbonizzazione completa del settore civile prevista nella Long Term Strategy (LTS) per il 2050, è necessario calibrare le azioni che possano promuovere la rapida conversione energetica del parco immobiliare, favorendo le riqualificazioni profonde e la trasformazione in “edifici ad energia quasi zero” (nZEB).
Direttive europee
Le direttive europee 2002/91/CE e 2010/31/UE, dette EPBD (Energy Performance of Building Directive), sono state emanate con l’obiettivo di migliorare le prestazioni energetiche degli edifici, e l’attuale direttiva 2018/844/UE ha aggiornato la portata della EPBD prevedendo, tra l’altro, una nuova strategia per la riqualificazione del parco immobiliare, misure più efficaci in merito alla gestione e controllo degli impianti termici e integrazione negli edifici di tecnologie smart e della ricarica dei veicoli elettrici.
Il settore civile in Italia
Il settore civile in Italia è responsabile attualmente di circa il 45% dei consumi finali di energia e del 17,5% delle emissioni dirette di CO2. È pertanto evidente l’importanza degli interventi di riqualificazione energetica degli edifici per raggiungere gli obiettivi energetici e di riduzione delle emissioni delineati nel Piano Nazionale Integrato Energia e Clima (PNIEC), garantendo al contempo anche benefici economici e sociali.
Il PNIEC ha attribuito al settore civile il 60% dell’obiettivo di efficienza energetica al 2030, pari a 9,3 Mtep/anno di energia finale. Ciò proprio in ragione delle potenzialità del settore di ridurre contestualmente i consumi energetici e le emissioni di gas climalteranti. Tali risultati dovranno essere raggiunti tramite un ambizioso piano di riqualificazione energetica del parco immobiliare nazionale, che risulta per lo più vetusto. E proprio il recupero degli edifici esistenti comporta una delle principali criticità dal punto di vista economico e tecnologico, oltre che logistico.
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