Lo stop alle cessioni multiple del Superbonus anche nei confronti di banche e intermediari finanziari rischia di causare un «lockdown del settore edile» e di stroncare sul nascere una fase di ripresa economica appena iniziata. Per contrastare le frodi, che finora hanno occultato al Fisco 4,4 miliardi di euro, servono operatori cessionari qualificati; un rigido controllo da parte dell’Agenzia delle Entrate; opportune sanzioni non solo in capo al cittadino ma a tutta la filiera coinvolta e l’estensione del visto di conformità e dell’asseverazione di congruità delle spese effettuata dai professionisti a tutte le tipologie di bonus edilizio, introdotta dal decreto Antifrodi.
Sono queste alcune delle indicazioni prospettate da Confprofessioni oggi in Commissione Bilancio del Senato, dove sono in corso le audizioni sul decreto Sostegni-Ter, che sottolineano la “schizofrenia” che accompagna il Superbonus 110% e gli altri bonus edilizi modificati in corsa per l’undicesima volta nell’arco di 20 mesi, da quando è entrato in vigore il decreto Rilancio, ritoccato con la legge di Bilancio che ha recepito il decreto Antifrodi.
Pur condividendo l’obiettivo del legislatore di porre un freno alle frodi sui crediti d’imposta fittizi, Confprofessioni solleva forti perplessità sul divieto di cessione multipla dei crediti d’imposta derivati da lavori di riqualificazione energetica e di messa in sicurezza degli edifici. Un intervento che avrebbe pesanti ripercussioni sull’intero sistema economico italiano, senza peraltro incidere efficacemente su possibili fenomeni di riciclaggio.
«Il vero rimedio al contrasto alle frodi non risiede nella limitazione delle cessioni ma nella individuazione della qualità degli operatori cessionari, fin dalla prima cessione», ha affermato il notaio Claudia Alessandrelli, vicepresidente di Confprofessioni, davanti alla Commissione Bilancio del Senato.
Inoltre, a parere del tavolo tecnico di Confprofessioni, coordinato dal notaio Claudia Alessandrelli e costituito da ingegneri, architetti, commercialisti, consulenti del lavoro, istituito allo scopo di monitorare il Superbonus 110% e tutti i bonus edilizi,
«lo strumento più importante e imprescindibile per contrastare le frodi coinvolge l’attività di controllo dell’Agenzia delle Entrate e a tale proposito – sottolinea Confprofessioni – potrebbe essere utile l’introduzione di un codice identificativo di ogni operazione di cessione, in modo da risalire al primo titolare del credito ed alla documentazione comprovante i lavori».
Dal tavolo tecnico di Confprofessioni emerge anche la proposta di consentire la cessione plurima dei crediti esclusivamente tra soggetti qualificati come banche, intermediari finanziari, società di cartolarizzazione o imprese di assicurazione, che sono sottoposti a vigilanza e agli obblighi della normativa antiriciclaggio, eliminando tutti quei soggetti “non puntualmente identificati”, per lo più nullatenenti o imprese neo costituite, che sino a questo momento, attraverso la catena infinita di cessioni di crediti, ha consentito la schermatura delle operazioni fraudolente.
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