Ultime notizie

Studi associati, Confprofessioni chiede credito d'imposta per l'internazionalizzazione

In un'audizione in Senato la Confederazione ha chiesto anche un intervento in materia di responsabilità solidale del professionista per le ritenute nel caso di pagamenti in contanti

lunedì 25 maggio 2015 - Redazione Build News

studi_professionali_proposte

Introdurre un credito d'imposta per la costituzione degli studi associati, in modo da garantire, anche nel processo di internazionalizzazione delle imprese, l'apporto di studi professionali in grado di competere in un comparto caratterizzato da grande specializzazione.

Lo ha chiesto Confprofessioni in occasione di un'audizione dinanzi alla 6° Commissione del Senato nell'ambito dell'indagine conoscitiva sugli organismi della fiscalità e sul rapporto tra contribuenti e fisco.  

TRASMISSIONE TELEMATICA DELLE DICHIARAZIONI IVA. Per quanto riguarda la trasmissione telematica delle dichiarazioni Iva, la Confederazione – rappresentata dal dottor Carunchio – ha sottolineato l'esigenza di non sottoporre i contribuenti all'obbligo di conservazione sostitutiva, individuando un archivio anagrafico che possa rappresentare la base per la conservazione delle fatture elettroniche. Per la trasmissione telematica delle fatture e dei corrispettivi, Confprofessioni suggerisce di ampliare gli incentivi prevedendo la preclusione della possibilità da parte dell'Amministrazione finanziaria di esperire accertamenti analitico-induttivi sulla base di presunzioni semplici.

AMPLIARE IL LIMITE DI DEDUCIBILITÀ DELLE SPESE DI RAPPRESENTANZA SOSTENUTE DAI PROFESSIONISTI. In merito allo schema di decreto legislativo n. 163, la Confederazione propone di: ampliare il limite di deducibilità delle spese di rappresentanza sostenute dai professionisti; superare i limiti di deducibilità dei costi relativi all'utilizzo delle autovetture; intervenire in materia di responsabilità solidale del professionista per le ritenute nel caso di pagamenti in contanti.

PARAMETRARE LE SOGLIE DEL REATO TRIBUTARIO IN FUNZIONE DEL FATTURATO DEL CONTRIBUENTE. È opportuna, inoltre, una semplificazione in materia di accertamento, attraverso un intervento volto a parametrare le soglie del reato tributario in funzione del fatturato del contribuente.

Occorre inoltre prevedere l'esclusione dell'obbligo di comunicazione del reato tributario in presenza di accertamenti basati su presunzioni legali relative (come le indagini finanziarie), ovvero in caso di ricostruzione di componenti positive basata su presunzioni semplici; è necessaria anche una migliore informazione dei documenti bancari in sede di accertamento, con particolare riferimento alla indicazione del beneficiario del pagamento in caso di assegni non trasferibili.

POSSIBILITÀ DI DEDURRE LE RITENUTE D'ACCONTO NON VERSATE DAL COMMITTENTE IN CASO DI PAGAMENTO IN CONTANTI. Nel corso dell'audizione, il rappresentante di Confprofessioni ha infine evidenziato l'esigenza di poter dedurre da parte del professionista le ritenute d'acconto non versate dal committente in caso di pagamento in contanti.

Idrogeno verde, una soluzione per l'energia del futuro. Ma oggi è ancora troppo caro

L'obiettivo crescita sostenibile è raggiungibile attraverso l'utilizzo dell'idrogeno verde. Ma al momento... Leggi


Bonus elettrodomestici green, spunta il nuovo contributo per rendere la casa più efficiente

Il governo ha allo studio l'introduzione di un nuovo bonus elettrodomestici, che... Leggi

Potrebbe interessarti


Iscriviti alla newsletter di Build News

Rimani aggiornato sulle ultime novità in campo di efficienza energetica e sostenibilità edile

Iscriviti

I più letti sull'argomento


Ultime notizie copertina articolo
Legge di Bilancio 2018: novità su Iva 10% per i beni significativi

La fattura emessa dal prestatore che realizza l’intervento di recupero agevolato deve...

Dello stesso autore