Via libera alla contrattazione di secondo livello per gli studi professionali. Lo scorso 27 novembre a Roma è stato infatti siglato l'accordo quadro tra Confprofessioni e le organizzazioni sindacali di Filcams-Cgil, Fisascat-Cisl e Uiltucs, che prevede, tra l'altro, un percorso per l'attivazione degli sportelli regionali della bilateralità che fungeranno da presidio territoriale in materia di sostegno al reddito, salute e sicurezza nei luoghi di lavoro, welfare e detassazione, conciliazione tempi di vita e di lavoro.
«Con l’accordo quadro sulla contrattazione di secondo livello e l’attivazione degli sportelli territoriali regionali della bilateralità, le Parti sociali hanno assolto a un altro impegno previsto dal Ccnl degli studi professionali che mira a sviluppare le relazioni sindacali a livello decentrato» commenta Leonardo Pascazio, delegato area lavoro di Confprofessioni e presidente di Ebipro, l'Ente bilaterale nazionale per gli studi professionali. «L’accordo individua le materie sulle quali dovranno concentrarsi le Parti territoriali proprio per supportare e diffondere in ambito locale le politiche sindacali già ampiamente diffuse a livello nazionale».
Nel dettaglio, l'intesa fornisce indicazioni per incentivare in particolare la produttività, il welfare, la salute e sicurezza nei luoghi di lavoro, l'occupazione giovanile, la formazione, la flessibilità, e l'organizzazione del lavoro, oltre a consentire la gestione di crisi settoriali e l'emersione, la stabilizzazione e l'incremento occupazionale nel comparto degli studi.
L'accordo quadro prevede inoltre l'avvio, sempre mediante la contrattazione di secondo livello, degli sportelli territoriali della bilateralità, cui sarà affidata, in una fase di prima applicazione, la gestione operativa di alcune materie previste dal Ccnl studi, quali il sostegno al reddito, la salute e sicurezza nei luoghi di lavoro, il welfare e la detassazione e la conciliazione tempi di vita e di lavoro.
«Grazie all'accordo quadro nazionale, potranno essere attivati gli sportelli territoriali di Ebipro, che dovranno essere strumento per la diffusione di tutte le misure della bilateralità di settore» aggiunge Pascazio. «Naturalmente l’Ente bilaterale nazionale continuerà a sviluppare prestazioni per dare risposte concrete e mirate per il nostro comparto, mentre dai territori ci aspettiamo uno sviluppo di relazioni tali da individuare e valorizzare le specifiche esigenze secondo le peculiarità e le caratteristiche delle singole regioni. Da parte nostra - conclude Pascazio - il comitato esecutivo di Ebipro ha già stanziato risorse per la formazione sul tema delle relazioni sindacali a livello decentrato che partendo dall’esperienza positiva assunta in ambito nazionale, dovrà essere trasferita nell'immediato futuro nelle regioni».