Dal rimborso dei ticket sanitari alla copertura delle spese per la gravidanza; dalle rette dell'asilo nido per i figli ai costi del pediatra, fino all'assistenza dei familiari non autosufficienti: i 45 mila dipendenti degli studi professionali della Lombardia nel 2015 potranno contare su un risparmio potenziale di quasi 15 milioni di euro sulle spese sanitarie e socio-assistenziali. A conti fatti, sono circa 300 euro a testa che rimangono nelle tasche dei lavoratori degli studi di architetti, ingegneri, avvocati, notai, medici, dentisti, commercialisti, consulenti del lavoro.
Lo rileva un’indagine sulla popolazione degli iscritti lombardi alla Cassa di Assistenza Sanitaria Integrativa per i Dipendenti degli Studi Professionali (Cadiprof), che ha proiettato l'andamento delle oltre 62 mila prestazioni erogate nel 2014 in rapporto ai rimborsi previsti per il 2015, stimando un'ulteriore crescita rispetto ai servizi sanitari e socio-assistenziali garantiti agli iscritti della Cassa.
Entrando nel dettaglio, Milano è la prima provincia lombarda per numero di iscritti alla Cassa (17.315) che totalizzano un risparmio stimato di 5,6 milioni di euro; seguita da Brescia con 5.539 iscritti e 1,8 di milioni risparmiati. Al terzo posto si colloca Bergamo con 5.046 iscritti e un risparmio di 1,6 milioni di euro; seguita da Varese con 4.120 iscritti e un risparmio di 1,3 milioni di euro; Como con 3.166 iscritti e un risparmio di 1 milione di euro; Pavia con 2.231 iscritti e un risparmio di 728 mila euro; Mantova con 1.623 iscritti e un risparmio di 530 mila euro; Cremona con 1.544 iscritti e un risparmio di 504 mila euro; Monza e Brianza con 1.383 iscritti e un risparmio di 451 mila euro; Lecco con 1.020 iscritti e un risparmio di 382 mila euro; Sondrio con 1.020 iscritti e un risparmio di 333 mila euro; Lodi con 745 iscritti e un risparmio di 243 mila euro.
«La sanità integrativa è diventata un diritto contrattuale ormai imprescindibile che ora, con il rinnovo del Ccnl degli studi professionali, si estenderà anche ai datori di lavoro professionisti. Negli studi professionali lombardi l’assistenza sanitaria integrativa ha raggiunto dimensioni di tutto rispetto, sia in termini di adesioni che di prestazioni erogate» commenta il presidente di Cadiprof, Gaetano Stella. «Al di là dei numeri lusinghieri, che confermano ancora una volta la lungimiranza del progetto Cadiprof e la qualità del servizio offerto alla popolazione dei dipendenti degli studi professionali, la Cassa ha saputo interpretare nel migliore dei modi la sua funzione sociale al servizio della salute di un’ampia fascia di lavoratori in una fase economica del Paese decisamente difficile. Nel momento più duro per gli studi professionali, colpiti da una crisi senza precedenti, la Cassa si è dimostrata un formidabile ammortizzatore sociale in grado, da un lato, di alleggerire il budget delle famiglie sul fronte delle spese sanitarie; dall’altro lato, ha contribuito in maniera importante a sostenere i costi della sanità pubblica».
L'altro dato che emerge dall'indagine Cadiprof sulla popolazione degli studi professionali in Lombardia è la spiccata presenza femminile tra il personale dipendente, che rappresenta circa il 90% degli iscritti alla Cassa e se gli studi sono “rosa”, un’altra caratteristica distintiva riguarda la giovane età delle lavoratrici: circa 17 mila dipendenti hanno infatti un’età compresa tra i 20 e i 35 anni e la percentuale raddoppia se si aggiunge la fascia di età compresa tra i 36 e i 45 anni. La composizione demografica degli studi è uno dei parametri principali che vengono utilizzati per definire i piani di intervento sanitario e socio-assistenziali offerti dalla Cassa agli iscritti. Non è un caso che le prestazioni legate alla gravidanza e al parto e alle visite specialistiche legate alla maternità rappresentano le voci più gettonate dai dipendenti degli studi lombardi. Tagliato sulle caratteristiche di genere del personale degli studi professionali, l'attività di Cadiprof si fonda principalmente su due pilastri: il Piano Sanitario, che permette di usufruire di molte prestazioni sanitarie (ricoveri, visite e accertamenti, gravidanza, odontoiatria), anche al di fuori di quanto garantito dal SSN, in regime di gratuità o di rimborso; e il Pacchetto Famiglia, il piano di interventi socio-sanitari a sostegno della famiglia, della maternità e del lavoro, rivolto a specifiche categorie di familiari: figli in età pediatrica, non autosufficienti, coniuge.