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Studi professionali, la Regione Sicilia apre a misure ad hoc per l'occupazione

Nei prossimi giorni un incontro tra l'assessore al Lavoro Bruno Caruso e Confprofessioni

giovedì 29 gennaio 2015 - Redazione Build News

L’assessore al Lavoro della Regione Siciliana, Bruno Caruso, non ha escluso la possibilità di misure ad hoc per rilanciare l’occupazione anche nel settore degli studi professionali.

“Nei prossimi giorni incontreremo l’assessore Caruso per illustrare le peculiarità e le necessità dei liberi professionisti, così che possa essere preso in considerazione un settore economico così importante per il nostro territorio, ma finora trascurato dalle politiche di crescita della Regione” ha dichiarato Palma Balsamo, presidente di Confprofessioni Sicilia, a margine della presentazione del piano Garanzia Giovani in Sicilia, che si è svolta lo scorso 28 gennaio a Palazzo d’Orleans a Palermo.

L’assessore ha annunciato un vero e proprio “pacchetto Lavoro” che la Regione ha attivato per dare il via al programma “Garanzia Giovani” che, nonostante l’avvenuta profilazione nel 2014 di circa 45.000 giovani registrati sulla piattaforma internet, in Sicilia non era ancora partito.

Il “pacchetto Lavoro” prevede numerosi incentivi per la micro auto-imprenditoria, l’anticipazione in Sicilia della applicazione del contratto a tutele crescenti e l’introduzione del cosiddetto contratto di ricollocamento da stipulare fra agenzie private, soggetto da ricollocare e Regione Sicilia. Una vera e propria “dote” in denaro a ciascun lavoratore interessato, che sarà tanto più cospicua quanto più la categoria è svantaggiata.

La presidente di Confprofessioni Sicilia, intervenuta alla conferenza, ha chiesto conto degli incentivi per i praticanti delle professioni di avvocato, commercialista e consulente del lavoro, già previsti nel piano giovani dello scorso anno, ma mai attuati.

Nell’ambito del pacchetto Lavoro 2015, invece, Balsamo ha sottolineato la necessità di includere nel concetto di auto imprenditorialità anche l’apertura di uno studio professionale. L’assessore, pur escludendo che le misure già decise possano riferirsi anche alle attività libero-professionali, per un vincolo di destinazione dei fondi imposto dall’Unione europea, ha assicurato che prenderà in considerazione la possibilità di emanare misure specifiche per il comparto degli studi professionali.

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