La frammentazione urbana pare essere associata a maggiori concentrazioni di PM10 e biossido di azoto, sostanze inquinanti che dipendono molto dal trasporto su strada.
Lo ha messo in evidenza una indagine dell’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico (Oecd) che ha analizzato l'impatto della morfologia urbana sulla concentrazione degli inquinanti atmosferici.
Lo studio – in ALLEGATO - ha esaminato l'influenza delle varie componenti della struttura urbana sulla concentrazione di tre inquinanti: biossido di azoto, PM10 e biossido di zolfo. Sono stati analizzate le informazioni riguardanti 249 grandi aree urbane europee.
CORRELAZIONE TRA LA DENSITÀ DELLA POPOLAZIONE E LA CONCENTRAZIONE DI BIOSSIDO DI ZOLFO. Dall'indagine è emersa una correlazione tra la densità della popolazione e la concentrazione di biossido di zolfo, che in Europa proviene dalla combustione in centrali elettriche e nel riscaldamento domestico, a differenza di PM10 e biossido di azoto. Le aree urbane densamente popolate possono produrre maggiori emissioni, e di conseguenza concentrazioni, di biossido di zolfo residenziali.
Inoltre, lo studio ha evidenziato che le aree urbane ad alto reddito sperimentano concentrazioni più basse di PM10 e biossido di zolfo, forse per via di normative ambientali più severe o di una maggiore spesa pubblica per il miglioramento della qualità dell'aria in queste aree.
FONDAMENTALE RIDURRE LA FRAMMENTAZIONE URBANA. Dall'indagine, dunque, risulta che la struttura delle aree urbane, in particolare la loro dimensione, forma e composizione, influenza ampiamente la concentrazione dell’inquinamento atmosferico. L'espansione delle aree urbane in Europa incide sull'aumento dei livelli di biossido di azoto e PM10. Per il miglioramento della qualità dell'aria assumono quindi una fondamentale importanza le politiche territoriali volte a ridurre la frammentazione urbana: infatti le “aree urbane continue”, cioè quelle aree urbane contraddistinte da un continuo sviluppo del tessuto urbano, migliorano i collegamenti, riducono le esigenze di spostamento e la dipendenza dall'automobile e facilitano l'uso di modalità di trasporto non motorizzato.