A fronte delle significative modifiche introdotte dal decreto Semplificazioni bis e alla luce della recente giurisprudenza comunitaria e nazionale, l’Ance (Associazione nazionale dei costruttori edili) ha rielaborato il vademecum sul subappalto pubblicato nel 2017.
Numerosi i punti affrontati a cominciare dai limiti quantitativi al subappalto e della responsabilità solidale tra appaltatore e subappaltatore.
Negli ultimi anni il subappalto - istituto fondamentale nell’esecuzione degli appalti pubblici - è stato oggetto di numerosi interventi legislativi e modifiche normative, tra cui quelle riguardanti il limite quantitativo ammesso e l’indicazione della terna di subappaltatori in gara.
Con l’approvazione del cd. decreto “Sblocca cantieri” e, successivamente, con il cd. decreto “Semplificazioni–bis”, la riforma del subappalto sembra aver preso una svolta.
In particolare, il legislatore italiano ha voluto dare risposta alle istituzioni europee che, in più occasioni, avevano messo in rilievo la non conformità della normativa nazionale del subappalto rispetto alle direttive comunitarie.
L’Europa ha sempre guardato con favore al subappalto, considerandolo un efficace strumento di tutela della concorrenza, strutturato soprattutto per l’accesso delle PMI al mercato degli appalti pubblici. Per tale motivo, le direttive hanno sempre disciplinato l’istituto, senza prevedere – diversamente dall’Italia - limiti generali ed astratti alle sue possibilità di utilizzo da parte delle amministrazioni.
A fronte delle significative modifiche introdotte alla normativa e dei mutati orientamenti interpretativi intervenuti, l’ANCE attua la revisione del vademecum sul subappalto pubblicato nel 2017, confermando l’obiettivo di fornire agli addetti ai lavori uno strumento utile anche all’applicazione di questa complessa disciplina.
Il vademecum aggiornato è disponibile in allegato.