Riceviamo e pubblichiamo la lettera che il direttore di FINCO ha scritto al Presidente della Commissione XIV della Camera dei Deputati - Politiche Unione Europea. In allegato riportiamo le osservazioni della Federazione in merito all'ordinanza del Tar Lombardia n. 148/2018.
Ill.mo Presidente della Commissione XIV della Camera dei Deputati - Politiche Unione Europea
Gentile Onorevole Battelli,
nel rinnovarLe l’augurio di buone Feste e di un Anno Nuovo ricco di soddisfazioni, desideriamo portare brevemente alla Sua attenzione una questione che sta molto a cuore alla scrivente Federazione: quella del Subappalto.
Da rappresentanti delle imprese quali siamo, non possiamo che stimolare il mondo imprenditoriale a lavorare con sempre maggior impegno per il bene dell’economia del Paese.
Abbiamo però bisogno che coloro che ci rappresentano ai più alti livelli ci sostengano non solo con politiche di sviluppo ma anche con la difesa di quelle regole che più specificamente rispondono alla peculiarità della nazione e del suo tessuto imprenditoriale e sociale.
Ci riferiamo, in particolare, ai limiti previsti dal nostro Codice Appalti (DLgs 50/16, Art. 105) al subappalto che sono, in questo momento, oggetto di due giudizi pendenti davanti alla Corte di Giustizia Europea in merito alla loro compatibilità con la disciplina comunitaria: l’uno sollevato dal Tar Lombardia con l’ordinanza 148/2018; l’altro proposto dalla Sezione VI del Consiglio di Stato con l’Ordinanza 3553/2018.
E’ opinione della FINCO, per tutte le ragioni che trova esposte nel documento allegato di commento all’Ordinanza del Tar Lombardia, che la disciplina nazionale sia compatibile con il dettato comunitario ed anzi, necessaria, per il corretto svolgimento degli appalti nel nostro Paese (ed in quanto tale vada anche mantenuta nelle modifiche del Codice Appalti che si palesano all’orizzonte).
Coloro che sostengono a spada tratta l’assenza di limiti al subappalto non difendono la libertà di impresa, ma solo il proprio interesse ad avere le mani libere per una gestione almeno potenzialmente non caratterizzata da trasparenza degli appalti e certamente non in linea né con la qualità, né con la sicurezza, né con l’efficiente uso delle risorse pubbliche.
L’auspicio è dunque che, anche con il supporto Suo e della Sua Commissione, si possa sostenere la normativa vigente (sia a livello comunitario che nazionale) nell’interesse del Paese e di quella parte della imprenditoria fatta di una miriade di piccole e medie imprese che, nonostante le difficoltà di questi anni – che sono davvero tante - continua ad investire in qualificazione del personale ed attrezzature rifuggendo alla tentazione della pura intermediazione, cara a quanti supportano il subappalto libero.
Le inviamo i migliori saluti.
Dott. Angelo Artale
Direttore Generale FINCO