Tecnologie innovative

SunBot: il fotovoltaico che funziona come un girasole

Grazie a un sistema fototropico basato su polimeri nanostrutturati, i SunBot seguono i raggi solari e sono 4 volte più efficienti dei normali pannelli

lunedì 11 novembre 2019 - Erika Seghetti

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Se i pannelli fotovoltaici si comportassero come i girasoli, che 'inseguono' il sole, la loro efficienza aumenterebbe esponenzialmente.

E' partito da questa idea lo studio di ricerca di un team dell’Università della California a Los Angeles (UCLA), che ha sviluppato un polimero sintetico dotato di fototropismo, ovvero la risposta mediante accrescimento per distensione cellulare ad uno stimolo di luce indirizzata. 

Nanomateriali e polimeri

I SunBot (sunflower-like biomimetic omnidirectional tracker), questo il nome dell'innovazione, sono una sorta di mini girasoli che riescono a catturare circa il 90% della luce solare, anche quando non è diretta.

Questa capacità, di spostarsi e regolarsi in base all'angolazione luminosa, deriva dalla configurazione del dispositivo, che si compone di un gambo dal diametro di circa 1 millimetro, realizzato in polimetro infuso con un nanomateriale. Il nanomateriale assorbe la luce e la converte in calore, mentre il polimero si restringe in risposta all'aumento delle temperature.

Come funzionano i SunBot

I SunBot riescono dunque a reagire in questo modo alla luce: la parte del gambo che viene illuminata si scalda e si contrae nella direzione del raggio solare e una volta che avviene l'allineamento con il raggio, la parte che resta in ombra di fatto si raffredda e interrompe il movimento. 

Per realizzare il dispositivo, i ricercatori hanno utilizzato delle nanoparticelle d'oro e un idrogel. Ma alcuni test svolti con altri materiali, come nanoparticelle di nerofumo e polimeri cristallini liquidi, hanno mostrato l'efficacia di diversi abbinamenti.

Un campo di girasoli artificiali

Dalle prime valutazioni, gli scienziati sostengono che i SunBot, rispetto ai tradizionali pannelli fotovoltaici piani, hanno un'efficienza di 4 volte superiore. La tecnologia potrebbe essere applicata in diversi settori, dalle rinnovabili alla robotica fino all'aeronautica, e i ricercatori non escludono l'idea di poter realizzare in futuro dei veri e propri campi di girasoli artificiali da cui ricavare un quantitativo di energia pulita finora inimmaginabile.

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