Dallo studio “Incentivi fiscali e Superbonus: le opinioni e i problemi dei professionisti”, sviluppato da Fondazione Inarcassa e Ref ricerche, emerge la fotografia di una filiera - quella degli architetti e ingegneri di libera professione - in forte difficoltà, ma che vorrebbe esprimere tutto il potenziale per contribuire al raggiungimento degli obiettivi posti nel PNRR, se messa nelle giuste condizioni.
Dai dati, infatti, emerge il forte impatto che hanno avuto i bonus e gli incentivi fiscali sul comparto: 8 architetti e ingegneri liberi professionisti su 10 hanno fatto lavori usufruendo degli incentivi e di questi il 73% ha fatto interventi applicando il Superecobonus 110%. Non solo, 1 professionista su 3 attribuisce più della metà del proprio fatturato dell’ultimo biennio ai bonus fiscali.
Il quadro economico attuale è complesso e il nostro comparto è stato colpito fortemente dall’aumento del costo delle materie prime e dall’incremento folle dei costi energetici, ma il settore è in buona salute, anche grazie ai bonus e agli incentivi fiscali – sostiene l’ing. Franco Fietta, Presidente Fondazione Inarcassa – Abbiamo però grandi margini di miglioramento e gli obiettivi definiti nel PNRR, soprattutto quelli legati alla sicurezza sismica, richiedono da parte nostra un ulteriore sforzo.
Ma i bonus sono tutti uguali? No. L’Ecobonus 110% e il Sismabonus 110% sono quelli valutati in maniera peggiore dai professionisti (oltre il 50% esprime un giudizio negativo), mentre il Bonus Facciate e le altre categorie di Bonus ottengono giudizi complessivamente migliori (oltre 65% di giudizi positivi). Ma quali sono le cause? Il carico burocratico per l’espletamento delle pratiche viene giudicato come eccessivo rispetto agli iter procedurali consueti. Anche gli effetti del decreto Antifrode vengono percepiti come più dannosi che utili: benché si propongano di perseguire finalità giuste, comportano molti rallentamenti per i professionisti. In particolare, a risentirne maggiormente è stato il meccanismo di cessione del credito, utilizzato dalla maggior parte dei professionisti coinvolti nei lavori legati agli incentivi fiscali (circa l’85% legate al 110%).
Dai risultati emerge chiaramente come, in seguito ai recenti cambiamenti normativi, il meccanismo di cessione sia divenuto estremamente problematico. Solo il 10% dei professionisti dichiara di non aver mai riscontrato problemi nelle procedure di cessione del credito e oltre il 50% ha questioni dovute alla cessione ancora non risolte, date le tempistiche profondamente dilatate dall’eccessiva burocrazia.
Quali sono invece i principali aspetti positivi? Innanzitutto l’efficienza energetica (70%), poi l’aumento dell’attività economica (45,1%) e la maggiore sicurezza sismica degli edifici (26,8%). Tendenze sovrapposte, quindi, ma al netto dell’aumento dei prezzi dei materiali, rischi di illecito, e aumento sovraccarico amministrativo, i professionisti (79%) ritengono che le misure debbano assumere un carattere strutturale, e non più eccezionale o temporaneo, ma a condizione che siano modificate.
Dai dati emerge chiaramente che i professionisti hanno un’opinione positiva dei bonus che hanno creato loro meno problemi, ma è necessario che diventino strutturali. – conclude Fietta – le politiche di incentivi per la riqualificazione del patrimonio edilizio devono diventare strutturali e non spot, come nel caso specifico. Ci troviamo ad affrontare la sfida delle transizioni gemelle (sostenibile e tecnologica) e i professionisti di Fondazione Inarcassa vogliono dare il loro contributo.
DIFFERENZE TERRITORIALI. Degli intervistati che hanno usufruito di incentivi e bonus, emerge che oltre il 50% ha effettuato lavori prevalentemente nelle regioni del Nord. L’altra metà, invece, nel Centro e nel Sud, più o meno in parti uguali. Le opinioni dei professionisti sulle politiche di incentivo fiscale, però, risultano profondamente legate alle caratteristiche territoriali. Difatti, l’opinione è molto più positiva al Sud (43%), dove una quota più elevata di professionisti (26%) annovera tra i principali aspetti positivi la creazione di nuova occupazione. Per le stesse motivazioni, al Sud una quota maggiore di architetti e ingegneri è favorevole al rendere strutturali queste misure di tipo strutturale.
Per quanto riguarda il Centro, invece, i professionisti apprezzano in misura relativamente maggiore gli effetti degli incentivi fiscali sulla sicurezza sismica degli edifici (34%). Questa tendenza riflette anche le tipologie di interventi attivate: il Centro Italia, difatti, ha fatto un uso ampiamente maggiore del Sismabonus, essendo un’area caratterizzata da un rischio sismico più elevato rispetto al resto del Paese.
Nel Nord Italia, invece, si fa un maggiore ricorso agli Altri Bonus ai Bonus Ristrutturazione (50%), o ai bonus per l’efficienza energetica (65%). Un problema che invece risulta più sentito al Nord è quello del carico burocratico, valutato come “eccessivo” dal 63% dei professionisti delle regioni interessate. Al Sud invece sono valutati in maniera peggiore i decreti antifrode.