“Bisogna estendere il Superbonus 110% oltre il 2023. Togliendo l'incentivazione rischiamo di fare un buco nell'acqua e perdere un'occasione unica per riqualificare il patrimonio edilizio e far ripartire l'economia”. Così, Filippo Busato, presidente di AiCARR, Associazione italiana Condizionamento dell'Aria, Riscaldamento e Refrigerazione, chiede al Governo di rendere strutturale la misura che permette di riqualificare il patrimonio edilizio esistente con uno sconto del 110%.
Grazie al Superbonus, spiega Busato, l'Italia può fare un importante passo in avanti sul fronte dell'efficienza energetica. Oggi, infatti,
il nostro patrimonio edilizio è costituito da numerosi edifici costruiti prima degli anni '80, eretti, soprattutto, tra i '60 e i '70. Si tratta di abitazioni e condomini che non sono stati costruiti rifacendosi ai criteri di efficienza. Grazie al Superbonus 110% possiamo ridurre il consumo energetico, agendo nella fetta più grossa degli edifici che oggi consumano tanto, specialmente nelle periferie urbane.
Per AiCARR, il Superbonus, che risponde ai principi dell'Economia circolare, può fare la differenza soprattutto nelle grandi città, come Roma, Milano, Torino.
Il bonus è anche l'occasione, per il nostro Paese, di mettere in moto un circolo virtuoso per il settore edilizio, che aumenta i valori di mercato e porta nuova ricchezza. La misura, dunque, non rappresenta solo un costo per lo Stato, ma si traduce in nuovi stimoli per la crescita economica. Il Superbonus è una grande occasione per contribuire alla decarbonizzazione, allentare il cappio delle fonti fossili esauribili e dirigerci verso un futuro più sostenibile, con le pompe di calore, le rinnovabili, l'efficienza energetica.