“Riteniamo necessario prorogare su orizzonte pluriennale il Superbonus 110%, allo scopo di consolidare lo slancio che l’incentivo può imprimere alla ripresa post Covid e alla rigenerazione del patrimonio edilizio nazionale”. L’Ordine degli Architetti di Roma e provincia lancia il suo appello per scongiurare “il rischio che i risultati attesi possano essere vanificati dalla impossibilità di portare a temine i lavori e/o far partire nuovi cantieri, innescando un lungo corollario di ricorsi e contenziosi tra committenza, imprese e professionisti”. Il riferimento è al disegno di legge di Bilancio 2022 approvato dal Consiglio dei Ministri che, di fatto, sta ridefinendo le sorti del Superbonus 110%. “Nell’ambito della definizione delle misure - aggiungono gli architetti - è inoltre necessario lavorare su un quadro che sia il più possibile omogeneo, evitando così di generare ulteriore confusione, incertezza o disparità di trattamento rispetto a chi usufruirà del Superbonus nei mesi e negli anni a venire”.
Secondo i nuovi dati pubblicati da Enea sull'utilizzo del Superbonus 110%, aggiornati al 31 ottobre 2021, il totale degli investimenti ammessi alla detrazione raggiunge su territorio nazionale i 9,7 miliardi di euro. Se si prendono in considerazione soltanto quelli conclusi, la somma supera di poco i 6,7 milioni di euro, che rappresenta il 69,1% dei lavori realizzati.
“Le detrazioni fiscali del 110% stanno funzionando - continua l’OAR - basta guardare i dati della regione Lazio per rendersi conto che questo strumento rappresenta un traino per l’intero settore”.
Con 5.654 asseverazioni depositate (ovvero le pratiche che includono studio di fattibilità del progetto e piano economico e finanziario), per un totale di 941,74 milioni di euro di investimenti ammessi a detrazione la Regione Lazio è terza nel panorama nazionale, dopo la Lombardia e il Veneto. Al 31 ottobre i lavori realizzati sono pari al 64%. Del totale delle asseverazioni depositate, quasi la metà (2.703) riguardano gli Edifici unifamiliari per un investimento medio di quasi 104 mila euro. Seguono le unità immobiliari indipendenti (2.237 per una media di 90mila euro) e i condomini (712 per un investimento medio di 642mila euro).
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