Le zone del Centro Italia colpite dai sismi del 2009 e del 2016 sono risparmiate dallo stop allo sconto in fattura e alla cessione del credito da Superbonus 110%, previsto dal Decreto Salva Conti approvato martedì scorso dal Consiglio dei ministri, su proposta del ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti.
Il Governo fa un dietrofront limitato solo ai comuni terremotati con una correzione al testo del decreto-legge, la cui pubblicazione in Gazzetta Ufficiale slitta proprio per via della nuova versione che salva dalla nuova stretta le aree terremotate, alle quali sono concessi circa 400 milioni di euro per l'anno 2024, di cui 330 relativi al terremoto del 2016 e 70 milioni per quello del 2009.
Castelli: lo stop non si applicherà alle aree dei sismi 2016 e 2009
“Il Governo Meloni”, ha dichiarato ieri il commissario alla ricostruzione Guido Castelli, “ha sempre dedicato una forte attenzione ai problemi della ricostruzione dei territori colpiti dal sisma del 2009 e del 2016, provvedendo a introdurre norme decisive per il cratere: dal Dl 3/2023 fino al recente rifinanziamento che consente di stabilizzare oltre 350 dipendenti pubblici impegnati nelle opere della ricostruzione. Tutti provvedimenti che non hanno lasciato sole le famiglie e le imprese dei territori colpiti dalla devastante sequenza sismica del 2016/17.
Anche in questo nuovo Decreto legge sul 110%, diversamente dalle indiscrezioni iniziali, le ragioni del cratere sono state rispettate, sono certo che questa attenzione non verrà meno. Ho personalmente rappresentato al Governo le esigenze del cratere e la certezza di non essere lasciato solo. Il decreto consentirà ai proprietari degli immobili lesionati o distrutti dal sisma di continuare a sommare il contributo sisma alle agevolazioni offerte dal 110%. Le modifiche attese sul 110 non si applicheranno alle aree del sisma 2016 e 2009, così recita testualmente la lettera b del comma 1 dell’articolo 1 del provvedimento appena bollinato e che domani sarà alla firma del Presidente della Repubblica.
Peraltro, per le comunità del cratere l’uso del 110% si è reso necessario solo per integrare il contributo parametrico per la ricostruzione, dopo la fiammata inflazionistica che aveva fatto saltare ogni previsione di spesa, a fronte dell’aumento del 30-40% delle materie prime.
Mi auguro addirittura che aggiornando il contributo sisma si possa rapidamente fare a meno del 110%, che per i proprietari degli immobili danneggiati si era proposto come strumento difensivo e integrativo (non certo speculativo) rispetto al contributo parametrico sisma”, conclude Castelli.