I bonus edilizi “hanno effettivamente contribuito al rilancio economico e al miglioramento dello stato degli edifici, ma non sono mancate le truffe, le indebite percezioni e, in particolare, per il c.d. Superbonus 110% ricadute assai negative sul bilancio dello Stato”.
Lo ha dichiarato il 27 giugno scorso il Procuratore generale della Corte dei conti, Pio Silvestri, nella sua requisitoria orale nell'ambito del Giudizio sul Rendiconto Generale dello Stato 2023.
“Per contrastare gli effetti negativi della crisi finanziaria del 2008 e, più di recente, quelli legati alla pandemia, sono state progressivamente introdotte diverse agevolazioni fiscali, in particolare nel settore dell’edilizia da sempre riconosciuto come fattore moltiplicatore di investimenti e di ritorni allo Stato sotto forma di imposte. I cosiddetti 'bonus edilizi' sono detrazioni fiscali riconosciute ai soggetti che investono in alcune tipologie di lavori, come le ristrutturazioni e la riqualificazione energetica. L’obiettivo perseguito dal legislatore, in uno con il rilancio dell’economia, è il miglioramento qualitativo degli edifici, anche sotto il profilo del consumo di energia e della sicurezza sismica”, ha detto Silvestri.
Il Superbonus 110%
L'agevolazione Superbonus 110% “è stata introdotta con il 'decreto Rilancio' (decreto-legge n. 34 del 2020), a fronte di specifici interventi in ambito di efficienza energetica, di interventi antisismici, di installazione di impianti fotovoltaici, nonché delle infrastrutture per la ricarica di veicoli elettrici negli edifici. Progressivamente la misura, originariamente prevista per gli interventi realizzati fino al 31 dicembre 2021, è stata estesa con effetti vieppiù incontrollati sul bilancio dello Stato. Solo di recente sono state introdotte misure più stringenti per mitigare gli effetti negativi sulle finanze pubbliche, pur con la necessità di contemperare le aspettative di quanti si sono venuti a trovare in situazioni giuridiche governate da norme diverse, non avendo neppure completato i lavori iniziati”, ha aggiunto il Procuratore generale della Corte dei conti, che ha ricordato “la memoria dell’Ufficio Parlamentare di Bilancio del 18 aprile 2024 (sulla conversione del D.L. 29 marzo 2024, n. 39, in materia di agevolazioni fiscali edilizia), che contiene una approfondita analisi sulle finalità del decreto e sugli effetti finanziari dei bonus edilizi. In particolare, viene evidenziato che “il Superbonus (Super Ecobonus e Super Sismabonus) – insieme al Bonus facciate in vigore dal 2020 al 2022 – e, in misura minore, gli incentivi alle imprese Transizione 4.0 hanno inciso marcatamente sui conti pubblici degli ultimi anni e lasciano una pesante eredità sul futuro”. Ancora, la relazione mette in evidenza che “Il Superbonus e il Bonus facciate hanno avuto un impatto sul disavanzo delle Amministrazioni pubbliche rilevante e crescente negli anni. Le stime della spesa complessiva relativa ai due bonus sono state riviste nel corso del tempo, sia nelle previsioni contenute nei documenti ufficiali sia a consuntivo dall’Istat, in base alle informazioni aggiuntive resesi via via disponibili…”.
Nella procedura di infrazione pesa lo sbilancio degli oneri connessi al superbonus
“Si può ben dire”, ha concluso Silvestri, “che gli effetti negativi di finanza pubblica di tali misure, che hanno assunto una dimensione macroscopica, sono ascrivibili all’ampliamento degli obiettivi dell’agevolazione e alle ripetute estensioni temporali della misura, che hanno, appunto, generato un aumento della spesa ben oltre le aspettative iniziali; ovviamente anche la diffusione di comportamenti fraudolenti ha contribuito ad ampliare gli effetti finanziari della misura.
Ancora la Banca d’Italia, nella relazione annuale del 31 maggio 2024, ha quantificato puntualmente gli effetti finanziari delle misure in esame nell’esercizio 2023, registrando, tra i Paesi dell’area euro, un disavanzo maggiore rispetto al PIL anche per effetto degli oneri derivanti dal Superbonus. Non è, quindi, un caso che, tra le motivazioni della procedura di infrazione appena aperta, un peso rilevante lo abbia avuto proprio lo sbilancio degli oneri connessi al superbonus”.