Enea (Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile) ha pubblicato il nuovo report – disponibile in allegato – con i dati sull'utilizzo del Super Ecobonus 110% al 31 ottobre 2021.
MICELI (CNAPPC): “METTERE LIMITI SU VILLETTE E UNIFAMILIARI È UN ERRORE DA EVITARE”. “E' punitiva la norma contenuta nell’art. 8 del disegno di Legge di Bilancio che consentirebbe di accedere al Superbonus 110%, a partire dal 2022, ai soli proprietari di villette e unità unifamiliari il cui Isee non superi i 25.000 euro annui. Questa misura non tiene conto del fatto che questa tipologia di edifici è soprattutto diffusa nelle periferie delle nostre città che necessitano, più di altri contesti, di interventi di rigenerazione, ma non solo: gli edifici non superiori a quattro unità abitative a proprietà unica, anche questi esclusi, rappresentano una parte consistente dei piccoli e medi centri storici del nostro Paese, un patrimonio edilizio, quindi, che ha bisogno di cure e di interventi di recupero e di messa in sicurezza. Ci auguriamo che il Parlamento in sede di approvazione del provvedimento introduca i necessari correttivi. Ci impegniamo fin da subito a predisporre un testo di emendamenti per modificare l’art. 8 del Disegno di Legge”.
Lo ha dichiarato Francesco Miceli, presidente del Consiglio Nazionale degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori.
“Se, da una parte, è condivisibile che il Governo intenda mettere a sistema le varie tipologie di bonus indicando orizzonti certi per i cittadini e per i professionisti, nel medio termine, dall’altra non sembra manifestarsi la volontà di misure efficaci nel campo della rigenerazione urbana ed energetica di un patrimonio esteso che costituisce una parte importante del sistema urbano delle città, quella che ha maggiore bisogno di politiche rigenerative. Abbiamo più volte indicato la necessità di far divenire il superbonus un sistema strutturale, un motore del processo di rinascita delle nostre città coniugando interventi di riqualificazione urbana con le politiche di miglioramento energetico e di valore ambientale. Il Superbonus non deve essere una mera operazione economica e fiscale, ma un processo integrato nelle politiche urbane”.
Relativamente alle norme per l’attuazione del Pnrr il Consiglio Nazionale ritiene, invece, positiva la decisione di indire un maxi concorso di progettazione, bandito dal Ministero dell’Istruzione, per realizzare scuole innovative. Riguarderà un piano di sostituzione di edifici scolastici e di riqualificazione energetica. Ai vincitori del concorso sarà corrisposto un premio e affidata la realizzazione dei successivi livelli di progettazione nonché la direzione dei lavori.
“E' importante rilevare che il concorso di progettazione, in questo caso, diventa strumento chiave, fondamentale ed irrinunciabile per consentire il miglior utilizzo delle risorse e la qualità delle realizzazioni del Pnrr. Esattamente quanto chiedevamo da tempo. E’ apprezzabile, la scelta del concorso di progettazione ed è questa la posizione sostenuta dagli architetti italiani”.
INARSIND: DA RIVEDERE LE PREVISIONI DEI BONUS EDILIZI NELLA LEGGE DI BILANCIO. LE RIDUZIONI PREVISTE A SCALARE FINO AL 75% ENTRO FINE 2025 PRODURRANNO DI FATTO LO STOP DELLE INIZIATIVE. “Il sistema dei bonus in edilizia, così come modificato dall’art. 8 della legge di bilancio, appare destinato a deludere le aspettative di una consistente platea di cittadini, tecnici e imprese del settore. E’ assai probabile, infatti, che le riduzioni previste a scalare fino al 75% entro il 31 dicembre 2025 produrranno un effettivo stop delle iniziative programmate, destinato a ripercuotersi come danno autentico sull’attività di progettazione, propedeutica ad ogni realizzazione”.
Chiede quindi un deciso cambiamento di impostazione l'Inarsind, l’Associazione di rappresentanza degli ingegneri e architetti liberi professionisti che attraverso le parole del suo presidente, Carmelo Russo, afferma: “Anche le imprese, tra cui molte hanno ultimamente concentrato la loro attività sul settore dei bonus in edilizia, rischiano di avere impiegato inutilmente le loro risorse, tralasciando altri tipi di commesse che non saranno rimaste certo ad aspettarle. Le proroghe previste per le persone fisiche al 31 dicembre 2022 rischiano di apparire poco praticabili, quando non essere interpretate come autentiche beffe: sia perché condizionate all’abitazione principale ed al possesso di un ISEE di 25000 euro (veramente basso con sicure problematiche da parte degli Istituti finanziari a procedere con la cessione del credito), che ad avere avviato le relative formalità al 31 settembre 2021. Sono requisiti destinati, entrambi, ad escludere una gran parte della possibile platea (si consideri anche che l’ISEE è familiare) che, di contro, non potrà nemmeno contare sullo sconto in fattura o la cessione del credito per i bonus per efficienza energetica e per ristrutturazioni.”
E poi, sostiene ancora Inarsind, “si sarebbe dovuto, e questo come da tempo reclamato, adottare un vero testo unico delle norme, mentre ancor oggi la loro lettura risulta impossibile senza coprire il tavolo dei precedenti richiamati, peraltro come già modificati. A fronte della consistente attivazione degli investimenti e dell’occupazione prodotti dai bonus in edilizia, evidenziata da autorevoli studi, bisognerebbe dare certezza del loro mantenimento almeno per un arco temporale di tre anni da oggi”.
“Non si tratta - conclude il presidente Russo - di cedere all’italica consuetudine delle proroghe, ma di riconoscere tutte le reali difficoltà a cui è andata incontro finora l’applicazione della norma: la necessità di ricorrere a mille e più chiarimenti, spesso in contraddizione tra loro, poi l’impossibilità di reperire sul mercato i materiali anche per gli aumenti di costo a cui gli stessi sono stati sottoposti con la difficoltà del mercato a far fronte alla domanda, che ha riguardato ogni settore: imprese, lavoratori, professionisti e credito”.