Il Presidente del Consiglio Mario Draghi ha tenuto ieri un discorso al Parlamento Europeo, riunito a Strasburgo per la discussione sullo stato dell’Unione e il suo futuro. Nella replica al termine del dibattito, il premier ha risposto ad alcune delle questioni sollevate durante la discussione. Con una dichiarazione destinata a far discutere, Draghi ha criticato il Superbonus 110%, dicendo che ha avuto come effetto quello di far levitare i costi per l’efficientamento energetico degli edifici. Riportiamo di seguito il passaggio esatto del discorso:
Possiamo non essere d’accordo sul superbonus del 110%, e non siamo d’accordo sulla validità di questo provvedimento. Cito soltanto un esempio. Il costo di efficientamento è più che triplicato grazie ai provvedimenti del 110%. I prezzi degli investimenti necessari per attuare le ristrutturazioni sono più che triplicati, perché il 110% di per sé toglie l’incentivo alla trattativa sul prezzo. E quindi questo è il risultato. In ogni caso le cose vanno avanti in Parlamento, il governo ha fatto quello che poteva fare e il nostro ministro è molto bravo.
La critica arriva all’indomani dell’approvazione in Cdm del Decreto Aiuti, che ha prorogato di tre mesi la scadenza più impellente del Superbonus – quella inizialmente fissata al 30 giugno per il completamento di almeno il 30% dei lavori su edifici unifamiliari e villette. A molti è sembrato un attacco diretto contro il Movimento 5 Stelle, i cui ministri si sono astenuti dal voto sul decreto in polemica con la decisione di includere il via libera per il nuovo termovalorizzatore di Roma.
Le parole di Draghi hanno suscitato infatti una dura reazione da parte del Movimento guidato da Giuseppe Conte, che del Superbonus rivendica la paternità. “Vorrei ricordare al nostro presidente del consiglio che il Superbonus è espressione della volontà parlamentare di tutte le forze politiche, e per questo, anche se il suo giudizio personale è negativo, non può boicottare una misura che peraltro in più occasioni ha ricevuto lodi dalla stessa Unione Europea”, ha detto in una nota Riccardo Fraccaro, ex sottosegretario M5S, mentre i senatori pentastellati della Commissione Industria parlano di un “attacco irricevibile”.
Non è la prima volta che Draghi si mostra critico nei confronti dell’incentivo fiscale: il governo, d’altronde, aveva intenzione di prorogarlo soltanto per condomìni e case popolari, ingaggiando sostanzialmente un braccio di ferro con il Parlamento sui limiti e i vincoli della sua applicazione – basti pensare al susseguirsi dei diversi interventi “anti-frode”.
Confedilizia: “Imprese in crisi per gli ostacoli alla cessione del credito”
Secondo Confedilizia, il problema sollevato da Draghi relativamente all’aumento dei prezzi “esiste”, ma è determinato da “molteplici fattori”. “Quel che lascia perplessi è il fatto che il Governo, impossibilitato a bloccare questa misura in quanto voluta dalla quasi totalità del Parlamento, abbia introdotto negli ultimi mesi evidenti ostacoli alla sua concreta applicazione, in particolare attraverso i limiti imposti alla cessione del credito”, afferma in una nota il presidente Giorgio Spaziani Testa, aggiungendo che questo modo di procedere “ha prodotto due conseguenze molto negative: la prima è stata quella di mettere in estrema difficoltà (in alcuni casi addirittura in crisi) imprese, professionisti e proprietari che avevano i cantieri aperti; la seconda è stata quella di bloccare l'utilizzo anche di tutti gli altri incentivi per interventi sugli immobili, per i quali il meccanismo di cessione del credito e sconto in fattura consentiva un'applicazione anche da parte di cittadini a reddito medio-basso”.