Dal 1° al 5 marzo 2021, Mikaline Research di Milano e Nuova Finestra hanno lanciato in partnership un Osservatorio di Ricerca riguardante il Superbonus 110% ed in particolare si è indagato sul seguente tema:
• l’intenzione di riqualificare la propria abitazione sfruttando l’opportunità del Superbouns 110% legato al decreto rilancio 2020, entro i termini di scadenza dell’incentivo stesso.
Mikaline Research (accreditata all’ASSIRM – Associazione degli Istituti di Ricerca di Mercato), ha poi completato l’indagine approfondendo le preferenze del campione intervistato sui diversi produttori di Infissi (tra i produttori artigianali e tutti i grandi brand industriali); in particolare è stato chiesto quanto segue:
• a chi si affiderebbe (e per quale motivo), in caso di sostituzione degli Infissi e dei Serramenti.
La ricerca di mercato è stata condotta con metodo CATI.
Il campione statistico è stato ponderato seguendo i parametri di distribuzione geografica della popolazione italiana per determinate fasce di età (fonte ISTAT 2020 1° gennaio 2020).
Per ciò che concerne il sesso, in ordine agli argomenti della ricerca, il campione è stato selezionato con una maggiorazione della componete maschile, rispettando comunque i parametri di età e distribuzione geografica.
L’analisi è frutto dell’elaborazione di 1.164 interviste telefoniche utili per la prima domanda e 1.276 per la secondo gruppo di domande.
LA PRIMA DOMANDA
“Entro il prossimo 30 giugno 2022 pensa di avviare lavori di riqualificazione energetica nella sua abitazione?”
L’argomento della riqualificazione energetica attraverso gli Ecobonus ed in particolare il Superbonus 110%, è complesso in tutta le fasi di pre-analisi e poi nell’istruttoria della pratica. Lo si evince soprattutto dalla bassissima percentuale di lavori già avviati (0.17%). Percentuale destinata a crescere rapidamente se si guarda al cluster di risposta che ha affermato di essere già in verifica tecnica (anche avanzata), con tutti gli attori coinvolti (16.7%).
Il cluster più esteso degli intervistati (34.01%), dichiara che certamente proverà a sfruttare l’opportunità di effettuare i lavori in modalità super agevolata, anche se ancora non ha intrapreso alcuna operatività, mentre il 23.7% è sicuramente convinto di non poter usufruire della agevolazione o non crede nella manovra.
Il 15.1% degli intervistati invece, sta ancora pensando o riflettendo se usufruire delle agevolazioni, ma non ha ancora intrapreso alcuna iniziativa.
Chiude, con il 10.3%, il cluster degli intervistati che non sanno dare una risposta o che forse affronteranno l’argomento in seguito.
DOVE SI UTILIZZERA’ IL SUPERBONUS 110%?
Indagando sulle intenzioni del campione circa l’utilizzo o meno del Superbonus 100% per riqualificare energicamente la propria abitazione, emergono sensibili differenze territoriali tra gli intervistati del Nord (in particolare Nord Ovest) e il Sud, compresa l’Italia peninsulare. La propensione all’utilizzo del Superbonus 110% risulta molto alta al SUD, dove si sfiora il 39% dei “Certamente Proverò”, rispetto ad un ben più contenuto 29,4% del Nord Ovest.
Così come il cluster dei “NO, certamente NON LO FARO’” (valore medio Italia 23,7%) sale ad oltre il 34% per il Nord Over per poi scendere repentinamente al 14,9% per gli intervistati del Sud ed Isole.
Identiche considerazioni per il cluster “FORSE LO FARO’”, con una forbice tra Nord Ovest e Sud di oltre 5 punti.
Nel mezzo ci sono Centro e Nord Est abbastanza vicine, ma con propensioni all’utilizzo del Superbonus 110% di circa 2-3 punti percentuali a favore del Centro.
Chiude il Cluster degli intervistati che si dichiarano in fase di “VERIFICA AVVIATA” con i tecnici, ed anche in questo caso rileviamo circa 4 punti in più a favore del Sud ed Isole (18,1%) rispetto al Nord Ovest (14,2%).
FOCUS SU CHI CERTAMENTE DICHIARA CHE USUFRUIRA’ DEL BONUS
Analizzando le risposte in funzione delle professioni svolte dagli intervistati, e concentrandoci solo sull’intenzionalità ad usufruire del Superbonus 110% (Cluster di risposta “SI - CI PROVERO’”), emerge che i liberi professionisti ed i manager d’azienda, sono i più propensi ad utilizzare l’opportunità dell’incentivo.
Seguono sopra media gli insegnanti. Sotto media invece i commercianti, gli artigiani, i pensionati e soprattutto gli operai. Una ragione di questo andamento potrebbe essere il titolo di disponibilità dell’immobile piuttosto che un quadro economico critico per i commercianti e gli artigiani in questo particolare momento di mercato.
IL SECONDO GRUPPO DI DOMANDE
“Se dovesse sostituire i suoi infissi, a chi si rivolgerebbe e verso quale marca di serramenti (brand)?”
Resta inteso che il “retail” nel settore degli infissi è oggi visto dagli intervistati principalmente come rivendite e show room dove scegliere il prodotto industriale (oggi pubblicizzato con una forza di molto superiore a 10-15 anni fa), nelle sue più svariate declinazioni (alluminio, pcv, legno e combinazioni varie, colori ecc.).
Sommando tutti in brand scelti, si supera infatti il 60% delle preferenze.
Ma gli intervistati che hanno espresso la preferenza rivolta al “produttore artigianale” sono comunque molto rilevanti: 34.1% dei casi.
Per produttore artigianale è inteso quel produttore/trasformatore di materia semilavorata (profili) in infissi finiti, con laboratorio produttivo coincidente quasi sempre con il punto vendita e considerato facilmente raggiungibile. È interessante scendere nell’analisi di dettaglio per questo cluster dei produttori artigianali.
Medesima analisi è stata condotta anche per tutti i grandi produttori con molte conferme e molte sorprese. Materiale prezioso per i vari uffici Marketing dei grandi Brand e per le loro “immagini” percepite dal mercato.
LE MOTIVAZIONI LEGATE ALLA SCELTA DEL PRODUTTORE ARTIGIANALE
La scelta di affidarsi al produttore artigianale, fa leva esclusivamente su fattori riconducibili al fornitore come la reputazione di convenienza economica, la conoscenza personale, la fiducia, la prossimità e soprattutto la possibilità di un controllo diretto della produzione e del rispetto dei tempi di consegna; questi due aspetti legati al controllo, se sommati insieme, rappresentano la motivazione più importante (19,2%). Non trascurabile la possibilità di ottenere una assistenza postposa più veloce (vista la prossimità del fornitore).
Anche la convinzione che vi sia un coinvolgimento a 360° dei titolari dell’azienda (dalla vendita alla presa misure ed alla posa in opera), è un fattore determinante per il potenziale cliente intervistato; il cluster di risposta “fanno tutto loro” è stata una motivazione molto ripetuta durante le interviste, tanto che si è deciso di lasciarla indicata in questa modalità nella tabella riassuntiva (# 2.1). Una piccola percentuale di intervistati (4.4%), apprezza la qualità dei prodotti lavorati, ma senza evocare alcun brand industriale di riferimento, come riconoscimento generico al fornitore artigiano di scegliere marchi di qualità.
L’ETA’ ANAGRAFICA DI CHI SCEGLIE DI AFFIDARSI AL PRODUTTORE ARTIGIANALE
La distribuzione di chi si vorrebbe affidare al produttore artigianale nelle varie classi di età, è abbastanza vicina al valore medio tra i 35 e i 44 anni (34,1%); c’è solo una flessione di oltre 2 punti nel cluster 45-49 anni (il cluster più corposo per rappresentatività statistica).
Tra i 65 e i 75 anni invece, chi sceglie di affidarsi ad un produttore artigiano, supera di 4 punti il valore medio, segnale che il controllo della situazione, la vicinanza, la relazione e la reputazione, sono degli “insight” più sentiti con il crescere dell’età.
UOMO O DONNA NELL’ AFFIDARSI AL PRODUTTORE ARTIGIANALE?
La donna sembra essere molto più decisa nella scelta di un produttore artigianale (+7.3%). La possibilità di controllo dei tempi e dell’avanzamento della produzione legate alla vicinanza, sono i punti di forza per la donna; ma anche l’affidabilità e la motivazione del “fanno tutto loro”, sono elementi di forza riconosciuti dalle donne al produttore artigianale.
Per l’uomo (rispetto alla donna), emerge più importante la reputazione, la prossimità e la pregressa conoscenza del fornitore.
DOVE CI SI AFFIDA AL PRODUTTORE ARTIGIANALE?
Lo spaccato del campione per zone geografiche suddivise per Nord Ovest, Nord Est, Centro e Sud, evidenzia una spiccata volontà di affidarsi al produttore artigianale per gli abitanti del Centro e del Sud; sotto media, a bilanciare con circa 4.3 punti in meno rispetto alla media, è il Nord Ovest dove si addensa la maggior parte della popolazione. Nord Est di poco sotto la media.
Non si evidenziano differenze degne di segnalazione sulle le motivazioni alla scelta tra i diversi cluster geografici.
LA PROFESSIONE SVOLTA DA CHI SI AFFIDA AL PRODUTTORE ARTIGIANALE
Riguardo la professione svolta dagli intervistati che sceglierebbero di affidarsi al produttore artigianale, spiccano commercianti ed artigiani (42.3%), forse pensando ad una fornitura già fatta da un produttore locale presso le proprie aziende oppure una reciproca conoscenza (e quindi fiducia) dettata dalla presenza territoriale; gli impiegati (41,8%) e le casalinghe (40%) seguono per preferenze di molto sopra la media. I pensionati sono al 39.1% (come era logico aspettarsi per analogia con la fascia di età più evidenziata prima).
Imprenditori e liberi professionisti, quadri aziendali e responsabili seguiti poi da Manager e top Manager, hanno invece minore propensione a rivolgersi al produttore artigianale e guardano con maggiore interesse ai grandi Brand, produttori di infissi.
Considerazioni molto differenti tra loro sulle motivazioni di scelta, emergono invece dall’analisi delle interviste riferite ai grandi produttori di serramenti presenti sul mercato.
https://www.mikaline.it/osservatorio-settori-edilizia-e-serramenti-marzo-2021/