“Il superbonus per tutti e le opzioni di sconto in fattura e cessione del credito per tutti sono stati introdotti nel maggio del 2020 e il bonus facciate nel 2019. Se del bonus facciate credo che basti ricordare il numero delle frodi (altri 3,2 miliardi scoperti proprio ieri), penso che non vada negato che il superbonus abbia rappresentato, in una precisa fase storica, un impulso alla ripresa e al lavoro. Non si può dimenticare però che i crediti d'imposta generati, per 120 miliardi di euro, sono debito - lo sottolineo - che lo Stato dovrà pagare nei prossimi anni; sono a carico del bilancio dello Stato (che non è il Ministro o il Governo, ma sono 59 milioni di italiani), per stimolare interventi che, a conti fatti, vanno a interessare meno del 5 per cento del patrimonio immobiliare esistente. Per noi il successo è riuscire a fare molto con poco, non riuscire a fare poco con molto”.
Lo ha dichiarato il 23 marzo scorso il ministro dell'economia e delle finanze Giorgetti, nella sua risposta al question time in Senato all'interrogazione 3-00304 sugli strumenti di finanziamento degli interventi di riqualificazione energetica del patrimonio edilizio.
“La decisione che il Governo ha preso il 16 febbraio”, ha aggiunto Giorgetti, “prevede comunque la disciplina transitoria, che consentirà di continuare a esercitare le opzioni di sconto e cessione per tutti gli interventi per i quali risultano già presentate le richieste di titolo edilizio abilitativo, proprio per tutelare il principio di legittimo affidamento di chi, pur non essendo magari ancora partito con i lavori, si trovava la data di blocco già in una fase avanzata di progettazione degli interventi. I cosiddetti esodati esistevano già a quella data, non li ha certo creati il decreto-legge adottato da questo Governo, ma i decreti assunti in precedenza.
Il Governo comunque ha adottato il decreto-legge che cerca di dare certezze per quanto riguarda questi crediti ai fini degli acquisti. Nel corso del dibattito in Commissione alla Camera sono già stati approvati emendamenti tesi a favorire in particolare la continuazione delle attività per quanto riguarda l'edilizia residenziale pubblica, le ONLUS e l'eliminazione delle barriere architettoniche.
Continuiamo a lavorare anche dietro le quinte, consapevoli che per chi in questa trappola ci è già caduto e si ritrova a lavorare con crediti incagliati, nati non in relazione al nostro decreto, una soluzione vada trovata e ci impegneremo fino all'ultimo minuto utile per farlo, perché si tratta di famiglie ed imprese che in buona fede hanno creduto ai fuorvianti messaggi iniziali della gratuità per tutti e senza costi per nessuno.
Infine, merita un cenno la sollecitazione degli onorevole interroganti circa la necessità di immaginare quello che potrà essere il futuro. Fra tante incertezze, vi sono due certezze: la prima è che una nuova stagione di bonus al 110 per cento per tutti, ricchi e poveri, prime e seconde case, al mare o in montagna, non è all'orizzonte. La seconda è che un dosaggio mirato di percentuali di detrazioni spettanti e di perimetrazione accurato di tipologie di interventi per i quali consentire ancora, in presenza di determinate condizioni soggettive e oggettive, quali il disagio economico e sociale, sconti e cessioni, costituirà un'ipotesi di futuro sostenibile.
Concludo dicendo che ritengo ragionevole, al di là della prudenza che mi contraddistingue, proprio grazie al lavoro, anche oscuro e non pubblico, che ha fatto il Governo in queste settimane, che nei prossimi giorni vi saranno notizie positive. Per tutti questi esodati da provvedimenti di Governi precedenti, una soluzione sarà trovata”.