Prorogare il Superbonus 110% al 2023 nella sua interezza. Lo chiede la filiera delle costruzioni che ha organizzato, per giovedì 6 maggio, un incontro pubblico al quale sono invitati tutti i leader dei partiti politici.
“In data 29 aprile è stata trasmessa una nota a firma congiunta della Filiera delle costruzioni a tutti i leader dei partiti politici”, ricorda il Consiglio nazionale degli Ingegneri nella circolare n.733 del 30 aprile 2021.
“A sostenere la suddetta, anche con la partecipazione del Consiglio Nazionale degli Ingegneri sono state: Ance, Federlegno Arredo, Alleanza Cooperative, Confartigianato, CNA, Casartigiani, Fillea, Filca, Feneal, C.L.A.A.I., Confapi, Anaci, ISI, Oice, Rete Professioni Tecniche, Consiglio nazionale dei dottori commercialisti e degli esperti contabili, Federcostruzioni e Legambiente.
In questi giorni, l’azione del Governo è incentrata nel gettare le basi per il futuro sociale ed economico del Paese, stremato da una crisi senza precedenti.
In questo scenario, il futuro del Superbonus 110%, destinato alla riqualificazione energetica e antisismica degli edifici italiani, costituisce un vettore straordinario per migliorare la qualità della vita delle famiglie e per sostenere un settore produttivo, quello della lunghissima filiera delle costruzioni, piegato da una crisi ultradecennale.
Oggi, dopo 8 mesi di attesa e di grande impegno nel comprendere e divulgare le numerose procedure previste, i cantieri del Superbonus 110% stanno finalmente partendo.
Gli ultimi dati indicano più di diecimila interventi per un totale di 1,2 miliardi approvati con un importante impatto anche in termini di posti di lavoro.
Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, approvato dal Governo e dal Parlamento, non ha però determinato la proroga temporale al 2023, pur avendo il Presidente del Consiglio Mario Draghi sottolineato la volontà di arrivare a tale scadenza in un prossimo futuro per sostenere pienamente la “rivoluzione verde” che è alla base del Piano stesso.
Rimandare l’estensione del Superbonus alla Legge di Bilancio, che si decide solo a dicembre prossimo, come affermato in queste ore, avrebbe l’effetto certo di creare confusione negli operatori e nei cittadini, con la conseguenza di determinare brusche frenate per le iniziative future e in corso di approvazione, oltreché provocare, tra l’altro, migliaia di contenziosi.
Famiglie, imprese, lavoratori e professionisti hanno bisogno di certezze, in linea con gli impegni votati in Parlamento indistintamente da tutte le forze politiche, sull’estensione dello strumento almeno a tutto il 2023 e sulla semplificazione delle procedure di accesso, per consentire lo svolgimento degli interventi più complessi, che riguardano in particolar modo i condomini, e che solo nelle ultime settimane stanno cominciando a partire.
Occorre, dunque, un intervento tempestivo altrimenti il rischio è di depotenziare uno dei principali strumenti di immediato rilancio economico in chiave di sostenibilità e di sicurezza ad oggi operativo.
In considerazione di quanto detto, si è deciso di organizzare un incontro pubblico, al quale sono invitati tutti i leader dei partiti politici, nella mattinata di giovedì 6 maggio, per ribadire gli impegni sul futuro del provvedimento, che riteniamo debba essere prorogato al 2023 nella sua interezza. Si darà notizia delle modalità di collegamento all’evento”, conclude la circolare del CNI.
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