“La telenovela Superbonus110 % continua e i tre nuovi episodi sono di quelli da non perdere”. Lo segnala il portale dell'Associazione ANFIT.
I tre nuovi episodi sono i seguenti:
“1. Il Codacons ha depositato presso 104 procure della Repubblica un esposto verso ABI, Bankitalia e Presidenza del Consiglio dei Ministri volto a indagare sull’operato di questi attori e in relazione alla gestione del Superbonus 110% e a riattivare il servizio di cessione;
2. A poche ore dalla pubblicazione (clicca qui), l’Agenzia delle Entrate ha silenziosamente modificato la Circolare 23/E del 23 giugno 2022, in particolare in relazione alle scadenze temporali previste per gli interventi di Superbonus 110% sulle unifamiliari;
3. Dall’ultima riunione in materia tra i partiti di Governo in materia di Superbonus 110 % emergono importanti indiscrezioni in due direzioni: da una parte il congelamento delle attuali scadenze (con lo stop definitivo a qualsiasi proroga), dall’altra l’apertura all’allargamento della platea verso cui è possibile cedere il credito.
L’esposto del Codacons ha messo in evidenza la crisi di liquidità generata dal sostanziale blocco alla cessione dei crediti derivanti da Superbonus 110% e, al contempo, le fosche prospettive per lavoratori, imprese e clienti (LEGGI TUTTO).
La modifica alla Circolare 23/E, pubblicata solo il 23 giugno scorso, ha puntualizzato un aspetto di grande importanza per il comparto del Superbonus 110% sulle unifamiliari: la data limite per la presentazione della CILAS. L’Agenzia ha precisato che la scadenza per tale adempimento è fissata al 30 giugno (oggi) e che la proroga al 31 dicembre per la fine dei lavori potrà fare da riferimento solo per i lavori avviati entro quella data e che al 30 settembre avranno raggiunto almeno il 30% del SAL (inteso come lavori effettivamente svolti, non come pagamento degli stessi).
Infine, la riunione dei rappresentanti di maggioranza del 28 giugno pare aver posto la parola fine alla possibilità di ulteriori proroghe per il Superbonus 110% (LEGGI TUTTO), aprendo, al contempo, a un ritorno verso una più libera circolazione dei crediti derivanti da tale strumento, includendo anche attori diversi dagli istituti bancari e simili. Quest’ultimo aspetto, se si concretizzerà effettivamente, sarà probabilmente contenuto nella legge di conversione del Decreto Aiuti (DL 50/2022)”.