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Superbonus 110%: le proposte della Rete Professioni Tecniche per facilitare l’attuazione

La RPT ha trasmesso al Governo e al Parlamento un documento in cui sottolinea come persistano degli elementi che ostacolano il potenziale effetto espansivo indotto da Ecobonus e Sismabonus al 110% e suggerisce alcune misure atti a superarli

lunedì 19 ottobre 2020 - Redazione Build News

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La Rete Professioni Tecniche ha elaborato un documento riassuntivo sul percorso di attuazione dei cosiddetti Superbonus e sugli interventi necessari per accelerarne l’applicazione, sia attraverso un chiarimento normativo sia con proposte di collaborazione. Tale documento è stato già presentato in audizione presso il Ministero dell’Economia e delle Finanze, alla presenza del Sottosegretario Alessio Villarosa, e presso la Commissione Bicamerale di vigilanza sull’anagrafe tributaria, alla presenza dell’On.le Ugo Parolo.

Nel testo la RPT ha manifestato particolare favore nei confronti di questo tipo di incentivi perché possono rappresentare uno strumento di rilancio della filiera delle costruzioni, con effetti rilevanti sul Pil e sul mercato del lavoro. La domanda rispetto alle detrazioni al 110% è potenzialmente molto consistente, incontrando il favore di un’ampia platea di proprietari di immobili. Ciò trova motivazione soprattutto nei numeri, secondo i quali gli italiani hanno speso ben 42 miliardi di euro tra il 2007 e il 2019 per interventi finalizzati al risparmio energetico, dei quali la metà realizzati tra il 2014 e il 2018. Parliamo di un numero medio di 300mila interventi all’anno per un ammontare di 3 miliardi annui. Considerati questi volumi di spesa, dunque, la prospettiva di detrazioni al 110% rende i cittadini piuttosto ricettivi rispetto a questo tema. Secondo Nomisma la platea dei nuclei familiari interessati potrebbe arrivare fino a 12,5 milioni.

Tuttavia, la RPT ha sottolineato come persistano degli elementi che ostacolano il potenziale effetto espansivo indotto da Ecobonus e Sismabonus al 110% ed ha suggerito alcune misure atti a superarli. Il primo problema è quello del limite temporale delle misure che riguarda interventi realizzati tra il 1° luglio 2020 e il 31 dicembre 2021. Si tratta di un termine troppo breve per consentire la realizzazione di interventi che richiedono, specialmente in condomini di grandi dimensioni, un tempo congruo solo per comprendere quali interventi effettuare. Per questi motivi, la RPT ha proposto di stabilire un arco temporale che arrivi almeno fino alla fine del 2025. Una seconda difficoltà è rappresentata dai limiti per l’accesso agli incentivi fiscali che rischiano di ridurre drasticamente la platea dei proprietari interessati. In particolare, il salto di due classi energetiche da conseguire attraverso gli interventi incentivati non è sempre facile da raggiungere. Secondo la RPT su questo punto occorrerebbe rendere più flessibili i criteri di accesso agli incentivi. Sussistono poi ancora diversi dubbi interpretativi delle norme contenute nel Decreto del Mise sui “Requisiti tecnici” (pubblicato sulla GU il 5 ottobre 2020. Un ulteriore problema, come lamentato da tanti, è l’eccessivo carico di documentazione che famiglie e professionisti sono chiamati a presentare. Soltanto le asseverazioni legate ai requisiti tecnici sono almeno una trentina. La RPT ritiene che sia necessario rivedere le procedure di accesso alle misure all’insegna della semplificazione e della riduzione dei documenti da presentare.

Tra le ulteriori proposte avanzate dalla Rete c’è quella di prevedere interventi combinati di efficientamento energetico e di verifica di vulnerabilità sismica, in modo da progettare interventi maggiormente adatti alle caratteristiche dei singoli edifici. In questa direzione va anche la proposta di inserire gli interventi incentivati attraverso il Sismabonus in un più organico Piano Nazionale per la Prevenzione del Rischio Sismico che consenta di mettere in sicurezza le aree più esposte ad aventi catastrofici. Tra gli elementi qualificanti del Piano dovrà esserci l’introduzione del fascicolo del fabbricato redatto da un professionista tecnico iscritto ad un ordine o collegio professionale, compilato sulla base di uno schema-tipo definito da apposito Decreto del Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti.

Andrebbe inoltre introdotta, tra le attività detraibili, una azione di monitoraggio sulle strutture verticali e orizzontali propedeutica alla progettazione degli interventi di risparmio energetico al fine di evidenziare il grado di rischio sismico e di danneggiamento di ciascuna struttura su cui si interviene, tenuto conto del livello di vetustà di gran parte del patrimonio edilizio esistente.

Inoltre, considerando la complessità dell’attività che ricade sui professionisti tecnici coinvolti, la Rete ha proposto di prevedere un sistema di ravvedimento operoso per le attività di progettazione, di certificazione e di attestazione nel caso che si verifichino piccole imprecisioni o errori di compilazione. C’è poi il nodo della conformità urbanistica dell’edificio. Considerando la grande confusione che caratterizza, sul tema, gran parte del patrimonio edilizio italiano, al fine favorire la realizzazione degli interventi, la Rete ha proposto di introdurre un meccanismo di sanatoria per cui, in caso di parziale difformità dal titolo edilizio, l’accesso agli incentivi possa essere comunque consentito, a patto che l’intervento sia conforme alla disciplina urbanistica in vigore al 31 agosto 2020.

Com’è noto, il Superbonus prevede l’obbligo per i professionisti interessati di disporre di adeguata copertura assicurativa per un massimale non inferiore ai 500mila euro. Considerando che i liberi professionisti già dispongono di una polizza per danni da responsabilità civile professionale, la RPT ritiene che questo sia un onere supplementare iniquo a loro carico e ha chiesto l’esonero per chi è già coperto. La Rete, poi, ha chiesto che vengano stabiliti dei criteri di qualificazione delle imprese esecutrici dei lavori e una forma di regolamentazione dei rapporti tra general contractor e professionisti tecnici, al fine di garantire il rispetto del principio dell’equo compenso. Infine, la RPT ha sottolineato la necessità di un riordino della materia attraverso un Testo Unico degli incentivi per il risparmio e l’efficientamento energetico, per gli interventi di mitigazione del rischio sismico e per il rifacimento delle facciate e l’istituzione di un Comitato di Coordinamento, anche con funzioni di supporto al legislatore, in grado di predisporre pareri, linee guida e risposte, in ambito tecnico, in materia di Ecobonus e Sismabonus, portando ad unità le attività informative attualmente svolte da soggetti differenti (Agenzia delle Entrate, Enea e Mise ed ulteriori attori).

La RPT sta presentando le sue proposte anche in altre audizioni programmate in questi giorni.

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