Il sottosegretario di Stato per l’economia e le finanze, Federico Freni, ha risposto il 17 febbraio scorso, in Commissione finanze della Camera, all’interrogazione 5-07504 Martinciglio sulle frodi nella cessione dei crediti d’imposta relativi al Superbonus 110%.
Il sottosegretario ha evidenziato preliminarmente come sia stato l’uso distorto del meccanismo di cessione del credito a rendere possibili le frodi, indipendentemente dal tipo di intervento al quale il credito si riferisce, fermo restando che gli interventi di maggiore complessità, come quelli che beneficiano del Superbonus 110%, sono stati, proprio per tale caratteristica, meno utilizzati a fini illeciti.
Inoltre, Freni ha riferito che, dallo scorso mese di novembre ad oggi, si è registrato un calo del numero di frodi, imputabile al monitoraggio delle operazioni di cessione introdotto con il decreto-legge n. 157 del 2021.
Ricordiamo che il 18 febbraio scorso il Consiglio dei ministri ha approvato il decreto-legge che, in materia di bonus edilizi, ripristina la possibilità di cedere i crediti fiscali più di una volta (LEGGI TUTTO). Le cessioni potranno essere al massimo tre, e soltanto verso banche, imprese di assicurazione e intermediari finanziari abilitati. Il credito non potrà essere oggetto di cessioni parziali successivamente alla prima comunicazione dell’opzione all’Agenzia delle entrate. A questo scopo, viene introdotto un codice identificativo univoco del credito ceduto – il cosiddetto “bollino anti-frode” – per consentire la tracciabilità delle cessioni.
Il decreto-legge prevede anche pene più severe per i tecnici che firmano asseverazioni false o carenti sui requisiti tecnici o sulla realizzazione del progetto.
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