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Superbonus 110%, nuova interrogazione al MEF e al Ministero per la Transizione ecologica

Per la proroga e l'estensione della platea dei beneficiari, nonché per una definizione più chiara delle tre categorie di Superbonus monitorandone l'impatto e semplificando il più possibile le procedure

giovedì 8 aprile 2021 - Redazione Build News

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La deputata Marzia Ferraioli (Forza Italia) ha presentato il 7 aprile alla Camera l'interrogazione a risposta scritta 4-08826, rivolta al Ministro dell'economia e delle finanze e al Ministro della transizione ecologica, in merito al Superbonus 110%:

Premesso che:

il decreto-legge n. 34 del 2020, ha introdotto, all'articolo 119, una «agevolazione» atta a consentire la possibilità di detrarre il 110 per cento dalle spese sostenute per: interventi di efficienza energetica, interventi su impianti fotovoltaici, interventi per la ricarica di veicoli elettrici («Superbonus»); interventi di recupero del patrimonio edilizio atti a ridurre il rischio sismico (Sismabonus); interventi di riqualificazione energetica degli edifici (Ecobonus);

gli interventi sono tutti da effettuare e da completare nello spazio temporale intercorrente dal 1° luglio 2020 al 31 dicembre 2022, ma sono inevitabilmente ostacolati dal problema pandemia, che impone ben altri tempi;

le procedure di utilizzo del «Superbonus» richiedono documenti, custoditi negli uffici tecnici dei comuni, difficili da reperire in tempi di emergenza epidemiologica; troppe volte risulta impossibile: acquisire informazioni; consegnare le documentazioni necessarie all'avvio e al completamento dell'iter; accedere (per i professionisti del settore) all'interno degli appartamenti, per la verifica di conformità della struttura con le schede catastali;

non diversamente è a dirsi se si guarda al reperimento di maestranze, specializzate in isolamento termico delle facciate, nel recupero energetico, nella installazione di pannelli fotovoltaici;

di tutta evidenza è anche la impossibilità, per le aziende di garantire la fornitura di materiale idoneo, nel breve tempo di ultimazione dei lavori fissato nel decreto. E lo stesso è a dirsi nel caso di interventi necessari in edifici costruiti negli anni ‘60/'70, con difformità superiori o pari al 2 per cento non corrispondenti alle misure previste nel titolo abilitativo e dunque esclusi dal beneficio dei Bonus –:

se si intendano adottare iniziative normative volte a prevedere un'estensione dei termini per l'utilizzo del suddetto bonus, in linea con quanto previsto dalla proposta di Piano nazionale di ripresa e resilienza, attualmente in corso di definizione, che già prevede una proroga al 2023 per tali interventi, che potrebbe essere estesa quanto meno al 2024;

se intenda adottare iniziative normative per stabilire che il vantaggio fiscale possa investire una più vasta platea di beneficiari, ampliando interventi su lavori e migliorie necessarie al ben noto, e diffuso, degrado urbano;

se intenda adottare iniziative per promuovere un nuovo risparmio energetico attraverso l'utilizzo di fonti sostenibili;

se intenda adottare iniziative per definire in maniera più chiara le tre categorie di «Superbonus 110 per cento», monitorandone l'impatto e semplificando il più possibile le procedure.

Leggi anche: “Superbonus 110% e difformità urbanistica: presentata interrogazione al MiTE, al MEF e al MIMS

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