“La scelta di abbinare i video alla documentazione per il Superbonus per le ristrutturazioni del 110 per cento è un elemento fondamentale per contrastare le frodi. Tuttavia, ciò non basta, per garantire la reale veridicità spazio-temporale serve ricorrere all’uso della blockchain che può garantire il sistema in modo inequivocabile.
Il Paese può cogliere le criticità emerse nei controlli per fare un passo avanti dal punto di vista tecnologico implementando le tecnologie in una serie di processi correlati alla filiera edilizia. Sono ormai due anni che raccontiamo che la soluzione a molti dei problemi emersi nel mondo dei bonus edilizi poteva essere risolta con il ricorso a tecnologie e soluzioni presenti sul mercato da tempo.”
Lo dichiara Paul Renda, CEO di Spartan Tech, start up milanese specializzata nello sviluppo di soluzioni blockchain ad alta efficienza e caratterizzate da un’importante attenzione alla sostenibilità.
Tra i progetti di maggior successo Lifecredit (https://lifecredit.lifegate.it): la piattaforma nativa blockchain per la gestione di ecobonus e superbonus.
“Gli allarmi legati alla privacy, se fosse usata la blockchain, sarebbero ingiustificati - continua Renda - perché una delle caratteristiche della blockchain è la privacy garantita dal sistema di hashing, una forma di crittografia unidirezionale che tutela i soggetti coinvolti nella filiera.
In queste settimane stiamo leggendo molti pareri contrari all’utilizzo di tali soluzione tuttavia non ne comprendiamo il motivo. Dal punto di vista del costo e del processo si tratta di soluzioni plug and play inimpattanti sui costi dell’intervento. Al contrario riteniamo rappresenti una soluzione di grande supporto per quelle aziende che intendono operare in modo legale ed efficace.
Quando abbiamo lanciato Spartan Tech avevamo un progetto: aiutare migliaia di PMI nell'avere soluzioni blockchain a prezzi accessibili e abilitare massivamente l’ecosistema italiano all’uso di queste tecnologie di frontiera.
Abbiamo cominciato a lavorare sul Superbonus dall'inizio quando un importante operatore straniero ha iniziato ad investire in Italia grazie a questa misura e per avere la certezza di non incorrere in frodi e, conoscendo come nel mercato italiano le norme possano cambiare rapidamente, ci ha chiesto di sviluppare una soluzione in grado di tutelare la sua operatività.
Abbiamo creato una soluzione in blockchain proprio per perimetrare la responsabilità all'interno della filiera e mentre la stavamo sviluppando c'è parso subito chiaro che una così grande mole di dati e di pratiche gestite avrebbe necessitato di un uso di machine learning, intelligenza artificiale, che permettessero di comprendere la qualità delle pratiche e quindi dei crediti.
Grazie a queste soluzioni abbiamo aiutato i nostri clienti nell'individuare le pratiche che contenevano elementi di criticità e analizzarle a fondo in modo da scartarle solo dopo accurate verifiche.
Insieme a nostri partner, con l'utilizzo dei droni siamo inoltre in grado in massimo 48 ore di operare verifiche in loco per verificare la conformità edilizia.
Le soluzioni ci sono ed i costi oggi sono anche ininfluenti rispetto alla mole dei lavori e all'impegno economico per lo Stato."
IL CNAPPC HA DIFFIDATO DELOITTE. Il Consiglio Nazionale degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori ha diffidato la società Deloitte (CNAPPC) dal proseguire nell’iniziativa attivata sulla piattaforma “Deloitte banca e cessione del credito” che prevede che ogni professionista - per ogni asseverazione rilasciata - predisponga anche un video di 5 minuti nel quale, dopo essersi fatto riconoscere in volto, venga inquadrato l’immobile oggetto dell’intervento e tutti i dati che consentano di definire la tipologia e l’entità dell’intervento stesso. Ciò per dare valore all’asseverazione e far procedere la pratica della cessione del credito previsto dai bonus edilizi.
“E’ una iniziativa offensiva e del tutto arbitraria, al di fuori di ogni norma di legge. Quanto richiesto calpesta la dignità di ogni professionista. Mi auguro che tale procedura venga immediatamente ritirata per il giusto rispetto nei confronti dei Professionisti italiani. Agiremo, ove necessario, in tutte le sedi opportune”.
Così, Francesco Miceli, Presidente del Consiglio Nazionale degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori.
OICE A FIANCO DELLA RETE PROFESSIONI TECNICHE. “Il video richiesto per le asseverazioni da Deloitte va contro la dignità e la serietà di professionisti e società di ingegneria e architettura, già ampiamente responsabili e molto esposti in queste attività”, dichiara Oice, l’Associazione delle società di ingegneria e architettura, aderente a Confindustria, che prende posizione a fianco della Rete delle Professioni Tecniche sulla vicenda dei video che la Deloitte, advisor di alcuni tra i più importanti istituti di credito, ha chiesto obbligatoriamente ai professionisti che asseverano le operazioni sul 110% e sull’Ecosisma bonus.
Per il presidente dell’Associazione confindustriale, Giorgio Lupoi, “non possiamo che essere al fianco dei colleghi della Rete nello stigmatizzare la richiesta che Deloitte ha fatto a chi deve asseverare le pratiche di ammissione alle agevolazioni. Comprendiamo benissimo, ovviamente, il timore che è alla base della richiesta, comunque ultra legem e senza base giuridica; vorremmo però tranquillizzare Deloitte su un punto e cioè che il professionista che firma, a sua volta assicurato per legge, si assume una responsabilità nei confronti di tutti gli attori coinvolti che è ampiamente sufficiente a garantire chiunque. Invitiamo quindi Deloitte ad un rapido ripensamento e ad avere un approccio verso il mondo delle professioni improntato a fiducia e soprattutto al rispetto visto che i tecnici operano in posizione di “sentinelle tecniche dello Stato” e per questo si assumono, con gli atti che sottoscrivono, grandi responsabilità. E questo a tacere delle difficoltà che ancora permangono per le cessioni e che tante difficoltà stanno creando ai nostri associati. Speriamo che rapidamente si risolva tutto, dopo il varo delle ultime modifiche”.
Per Fabio Tonelli, responsabile del Gruppo di lavoro OICE Superbonus, “Quanto richiesto da Deloitte e quindi dagli Istituti di credito che si avvalgono della sua consulenza, oltre a violare la Legge dello Stato e tentare di determinare un'ulteriore inutile incombenza a carico dei professionisti, esprime plasticamente il complesso vessazioni che chi opera nel Superbonus subisce quotidianamente da mesi. Chiediamo che questa "estemporanea" pretesa di Deloitte venga immediatamente ritirata e ci auguriamo che quantomeno sia utile alla parte politica per comprendere quanto ancora siamo lontani dalla risoluzione dei problemi che tenacemente si è voluto creare al Superbonus 110%."
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