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Superbonus 110% e riduzione dell'evasione fiscale: c'è una correlazione?

Esiste una correlazione tra la riduzione dell'evasione fiscale, e la contrazione dell'economia sommersa, e l'introduzione del Superbonus? Secondo il MEF è difficile giungere a una conclusione attendibile sulla relazione diretta tra la misura agevolativa e il miglioramento della compliance

giovedì 21 marzo 2024 - Alessandro Giraudi

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Esiste una correlazione tra la riduzione dell'evasione fiscale, e la contrazione dell'economia sommersa, e l'introduzione del Superbonus? Lo ha chiesto una interrogazione in Commissione Finanze della Camera, presentata da Emiliano Fenu (M5S) il 18 marzo e rivolta al Ministero dell'Economia e delle Finanze.

L'interrogazione

Gli Onorevoli interroganti fanno riferimento ai dati pubblicati nella Relazione sull'economia non osservata e sull'evasione fiscale e contributiva per 2023 predisposta annualmente ai sensi dell'articolo 10-bis.1 comma 3 legge 31 dicembre 2009, n. 196.

In particolare, gli Onorevoli segnalano che i dati degli aggiornamenti per il 2016-2021, elaborati a seguito della revisione dei Conti nazionali apportata dall'ISTAT, mostrano una riduzione particolarmente significativa dell'incidenza delle componenti dell'economia sommersa sul valore aggiunto nel settore delle costruzioni nel 2021 rispetto al 2019, di circa 2,6 punti percentuali, di cui 2,1 punti percentuali attribuibili alla riduzione del lavoro irregolare e 0,5 punti percentuali alla sottodichiarazione.

Più in dettaglio, il settore delle costruzioni è stato il comparto economico in cui si sono registrati una riduzione dell'incidenza del lavoro irregolare e un incremento del gettito derivante dalle imposte dirette e IVA.

A parere degli Interroganti, detti risultati, tenuto conto dell'arco temporale di riferimento sarebbero conseguenza dell'introduzione dell'agevolazione Superbonus nel settore edilizio e, pertanto, chiedono «se non si ritenga sussistente una correlazione tra la riduzione dell'evasione fiscale (e la contrazione dell'economia sommersa) e l'introduzione dell'agevolazione fiscale del Superbonus e quali misure alternative si intenda introdurre per consolidare, anche nei prossimi anni, l'impatto positivo sul gettito delle imposte.».

La risposta del MEF

Nella risposta scritta pubblicata martedì 19 marzo 2024, il MEF (per bocca della Sottosegretaria Lucia Albano) ha detto che “il Dipartimento delle finanze ritiene opportuno precisare che, sotto il profilo della riduzione dell'evasione fiscale, i dati pubblicati nella «Relazione sull'economia non osservata e sull'evasione fiscale e contributiva» non consentono un'analisi settoriale dell'andamento del tax gap.

I risultati positivi in termini di riduzione dell'economia sommersa e tax gap registrati nel 2021, come riportato anche nell'Aggiornamento alla «Relazione sull'economia non osservata e sull'evasione fiscale e contributiva», pubblicato a dicembre 2023, sono da attribuire a diversi fattori di tipo strutturale – come, ad esempio, l'incremento nell'utilizzo dei pagamenti elettronici e il periodo di ripresa dell'attività economica a seguito della pandemia da COVID-19 e di policy – tra i quali in particolare il consolidamento degli effetti positivi dovuti alla fatturazione elettronica obbligatoria.

Pertanto, alla luce delle informazioni a disposizione, è difficile attribuire a un singolo fattore la riduzione della dinamica osservata.

Opportune analisi econometriche di valutazione ex-post dovrebbero isolare l'effetto del «Superbonus» da tutti gli altri effetti «confondenti», congiunturali e di altre policy, ma appare difficile giungere a una conclusione sufficientemente attendibile sulla relazione diretta tra la misura agevolativa in oggetto e il miglioramento della compliance
”.

Per quanto riguarda, invece, le misure alternative che il Governo intende adottare per garantire negli anni a venire un analogo impatto positivo, il MEF evidenzia che “il Governo è impegnato a consolidare i risultati positivi in termini di riduzione dell'evasione fiscale nel medio termine, combinando il rafforzamento delle misure esistenti, anche mediante strategie di controllo più efficaci e sanzioni i tempestive, con l'instaurazione di un nuovo approccio collaborativo tra l'Amministrazione e finanziaria e i contribuenti, così come previsto nella legge delega n. 111 del 2023 di riforma fiscale e nei decreti attuativi, per aumentare la compliance volontaria e ridurre i costi di compliance”.

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