“Ci appelliamo al Governo affinché – da un lato – intervenga per sbloccare i crediti fermi presso gli intermediari, anche ipotizzando un coinvolgimento diretto dello Stato, e – dall’altro – posticipi almeno al 31 dicembre il termine, preannunciato per il 25 novembre, entro il quale deve essere presentata la comunicazione di inizio lavori per poter usufruire del superbonus al 110 per cento (e differisca di conseguenza, o elimini del tutto, quello per l’approvazione della delibera condominiale)”.
Lo chiede il presidente di Confedilizia, Giorgio Spaziani Testa, che evidenzia il caos nei condominii causato dalla rimodulazione del Superbonus al 90% - a partire dal 1° gennaio 2023 - prevista dal decreto-legge Aiuti quater approvato dal Consiglio dei ministri. Per i condomini il 110% si applica per chi delibera in assemblea e presenta la Cilas (Comunicazione di Inizio Lavori Asseverata) entro il 25 novembre 2022.
In merito alla richiesta di posticipare almeno al 31 dicembre il termine entro il quale deve essere presentata la Cilas, il presidente di Confedilizia precisa che “non si tratta di una mera richiesta di estensione dell’attuale regime, che comunque lo Stato aveva garantito sino alla fine del 2023, ma di un richiamo alla necessità di limitare al massimo i problemi che il brusco cambiamento annunciato sta creando a famiglie, professionisti e imprese. Per i lavori in condominio, in particolare, le perdite economiche che subiranno i proprietari per far fronte ad impegni già assunti saranno ingenti.
Accogliere questo appello non significherebbe smentire la posizione del Governo su superbonus e cessione del credito, ma semplicemente salvaguardare le aspettative di molti cittadini e onorare la loro fiducia nelle istituzioni. Poi, come detto, occorre ragionare tutti insieme sull’intero sistema di incentivi immobiliari, ma senza ignorare il macigno che sta arrivando da Bruxelles”, conclude Spaziani Testa.