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Superbonus, Ance: da Istat e Eurostat via libera sblocco tutti crediti incagliati

Confermata la contabilizzazione dei crediti da bonus edilizi negli esercizi di bilancio passati. Nel ’21-’22 Istat certifica che le costruzioni sono state il vero motore dell’economia del Paese. Conte (M5S): “Non c'è nessun buco di bilancio, nessuna bolla, nessun debito aggiuntivo. Anzi, è vero l'esatto contrario”

giovedì 2 marzo 2023 - Redazione Build News

istatt

“I pareri di Istat e Eurostat hanno chiarito una volta per tutte che i crediti derivanti dai bonus edilizi sono già stati contabilizzati nel bilancio dello Stato e quindi, come sosteniamo da tempo, possono e devono essere pagati subito alle famiglie e alle imprese dell’edilizia”. È il commento della Presidente Ance, Federica Brancaccio, alle comunicazioni fornite ieri dagli istituti di statistica (LEGGI TUTTO).


“Quelle stesse imprese”, spiega la Presidente Ance “che, come certifica l’Istat, hanno trainato il Pil del 2021 e del 2022 (+20,7% e +10,2% il valore aggiunto delle costruzioni nei due anni) e che se messe in condizioni di operare possono fornire un apporto determinante anche alla crescita del 2023”. Si tratta di numeri che fanno ben comprendere il valore e il peso del settore delle costruzioni per la tenuta socio economica del Paese.


“Per questo emerge con ancora più forza” conclude Brancaccio “la necessità di risolvere il problema della liquidità delle imprese e delle famiglie così da non vanificare lo sforzo che è stato fatto per spingere l’economia”.


GIUSEPPE CONTE: SPAZZATE VIA LE BUFALE. Riportiamo il commento del Presidente del Movimento 5 Stelle, Giuseppe Conte. “È stata solo becera propaganda del Governo e della maggioranza. Non c'è nessun buco di bilancio, nessuna bolla, nessun debito aggiuntivo. Anzi, è vero l'esatto contrario: grazie alle politiche espansive che abbiamo messo in campo nel 2020, tra cui il Superbonus e la cessione dei crediti d'imposta, il Pil 2021 risulta cresciuto addirittura del 7% e il debito pubblico sta diminuendo più velocemente del previsto, proprio grazie alla crescita del Pil. Ce lo dice oggi l'Istat, spazzando via le falsità messe in circolo in questi giorni.

1) L'intervento dell'Istituto di statistica produce un incremento del deficit 2021 (dal 7,2 al 9%) e 2022 (dal 5,6 all'8%), in conseguenza di nuove regole contabili fissate solo adesso da Eurostat. Regole che non c'erano nel 2020 e negli anni a seguire, durante i quali peraltro era sospeso il Patto di stabilità e crescita. All'epoca il nostro Governo ha rispettato alla lettera ogni regola contabile vigente. Tutti i nostri documenti di finanza pubblica sono stati approvati dall'Europa, quella stessa Europa che ha elogiato più volte il Superbonus.

2) L'impatto sul deficit 2021 e 2022, come risultato di queste nuove regole contabili, non rappresenta un maggior deficit, ma solo una sua diversa distribuzione: impatto anticipato, rispetto a una distribuzione nel tempo. Anzi, il fatto che l'incremento abbia riguardato gli anni pregressi fa sì che adesso per gli anni futuri si sia liberato spazio fiscale. Così il Governo Meloni, grazie alla nostra eredità, magari troverà un po' di quel coraggio che finora gli è drammaticamente mancato in politica economica.

3) La balla del debito sulle spalle di ogni italiano viene definitivamente spazzata via. Anzi, il debito del 2022 scende ancora più velocemente, dal 145,7% precedentemente previsto al 144,7%. Grazie alle nostre coraggiose politiche di investimento, il debito pubblico è dato in discesa dal 155% del 2020 al 144,7% del 2022, con una diminuzione di più di 10 punti. E' la dimostrazione di quello che abbiamo sempre professato: il debito scende non a colpi di avanzo primario, non a colpi dell'austerità oggi riesumata dal premier Meloni e dal ministro Giorgetti, ma favorendo la crescita del Pil.

4) E a proposito di crescita del Pil, l'Istat rivede ulteriormente al rialzo la crescita del 2021, dal +6,7 al +7%. Numeri prodotti dalle nostre politiche del 2020, inimmaginabili per l'Italia fino a qualche anno fa.

5) La cessione dei crediti d'imposta, legati al Superbonus e ai bonus edilizi, è stato un volano formidabile per la crescita economica, +10,7% in due anni. Di più, perché Istat ed Eurostat hanno certificato che la cessione plurima dei crediti fiscali è un meccanismo economico del tutto lecito e perfettamente utilizzabile. Altro che moneta parallela o altre amenità.

6) Il contributo dell'edilizia alla crescita è stato decisivo. L'Istat ci dice che nel 2022 il valore aggiunto complessivo è aumentato del 3,9%, trainato dal +10,2% delle costruzioni.

7) Adesso il Governo sarà costretto a fare l'ennesima retromarcia, recuperando il meccanismo dello sconto in fattura e della cessione dei crediti a partire dalle categorie più fragili, incredibilmente estromesse dalla possibilità di intervenire sulle proprie abitazioni, e dalla tipologia di intervento, con particolare attenzione alla messa in sicurezza e all'efficientamento energetico.”

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