“Abbiamo appena concluso i lavori delle commissioni 8ª e 9ª del Senato con un risultato pessimo per gli italiani: governo e maggioranza hanno bocciato tutti gli emendamenti in materia di superbonus”.
Lo hanno reso noto ieri i senatori del Pd Michele Fina, Lorenzo Basso e Nicola Irto, in merito ai lavori delle commissioni di Palazzo Madama sul DL Asset.
“A nulla sono serviti gli appelli forti non solo di migliaia di cittadini e lavoratori preoccupati, ma anche di rappresentanti di categorie economiche come l’ANCE, considerata testualmente dal governo come portatrice di interessi tra tanti: governo e maggioranza sono sordi davanti alle difficoltà che mettono in ginocchio famiglie e imprese. Con un nostro emendamento avevamo chiesto una proroga necessaria al 31 dicembre 2024 per i lavori nei condomini, ad oggi bloccati, che è stato bocciato. Medesima sorte addirittura per gli emendamenti della maggioranza che prevedevano una proroga al 30 giugno 2024. Tutto questo mentre la questione dei crediti incagliati mette in ginocchio esodati del superbonus e imprenditori onesti che si sono fidati dello Stato ma sono oramai relegati, sempre più, nel totale disinteresse del governo. Si chiude così l’ennesima giornata di lavori parlamentari nella quale le legittime aspettative di un intero comparto sono state ancora una volta mortificate e tradite”.
NADEF 2023, Giorgetti: dal superbonus effetti negativi sui conti pubblici
La bocciatura degli emendamenti non è una sorpresa, vista la contrarietà del Governo Meloni e del suo ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti alla proroga del superbonus nelle forme attuali. “Gli effetti negativi del superbonus sui conti pubblici comporteranno sacrifici su altre fonti di spesa”, ha detto Giorgetti dopo il via libera dato ieri dal Consiglio dei Ministri alla Nota di aggiornamento al DEF (NADEF) del 2023 con le nuove previsioni per il triennio 2024-2026.
“Per l’anno in corso, per l’effetto del superbonus abbiamo dovuto incrementare l’indebitamento dal 4,3% - che avremmo abbondantemente realizzato mantenendolo sotto l’obiettivo in Europa che era al 4,5% - fino a 5,3%. Per l’anno 2024 abbiamo previsto un indebitamento del 4,3% sul Pil che ci permetterà di confermare la decontribuzione già decisa l’anno scorso, di confermare e di potenziare gli interventi a favore della famiglia e di avviare l’applicazione della delega fiscale con il primo scaglione del 23%”, ha dichiarato il titolare di via Venti settembre.
Dai bonus edilizi più di 80 miliardi di debiti fiscali
“Dobbiamo scontare, ed è il motivo per cui il debito cala così lievemente, il fatto che abbiamo più di 80 miliardi di debiti fiscali dai bonus edilizi che scenderanno e che dovranno essere onorati nei prossimi 4 anni. In assenza di questi il nostro debito sarebbe sceso di un punto percentuale all’anno, esattamente come richiesto dagli altri Paesi europei”, ha spiegato Giorgetti.